Giovedì 21 Novembre 2024

Il leone e il serpente della Basilica di Siponto

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Di:  Aldo Caroleo, Archeoclub Siponto  dedicato all’amico Giuseppe di Sabato

Come è stato detto altrove, nei protiri dei portali delle chiese medievali ci sono sempre due leoni stilofori che possono essere raffigurati da soli con  gli sguardi rivolti verso il centro dello stesso protiro, come per ammonire coloro i quali si apprestano  ad entrare nel Tempio ed incontrarsi con la Divinità  di  togliersi tutte le incrostazioni della quotidianità umana .

In altri casi, a seconda del programma iconologico  dei Magister , i Leoni sono raffigurati uno alle prese con un animale rettiliforme , mentre l’altro leone può essere raffigurato con altre istoriazioni .

Uno comunque è sempre raffigurato alle prese con un serpente o un animale che lo ricorda, simboleggiando, il leone, il Cristo (Il Leone della Tribù di Giuda)  che nel deserto annienta i suo avversario: il demonio ( il serpente, appunto).

Tanti i portali che hanno un leone alle prese con il serpente: quello di San Leonardo, quello di Trani, quello di Bitetto e poi tanti altri disseminati nelle varie chiese Romaniche.

Anche nella Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto ho individuato (sebbene le mie frequentazioni siano ormai decennali) sul leone di sinistra di fronte la presenza di  un serpente  a due teste da cui si dipartono le spire degli stessi che  si avvolgono sulle zampe del leone.

Questo  a far comprendere quante cose ancora ci sono  da scoprire nel grande bacino archeologico di Siponto.

Ho dovuto intuirne la presenza in modo del tutto casuale,anche perché la posizione del leone è abbastanza alta  e quindi di difficile individuazione.

Ma osservando bene, con una scaletta, ho potuto  “scoprire” le due teste quasi combacianti, con la presenza di squame e anche  degli evidenti punti  scavati che  individuano gli occhi.

Sulle parti laterali destra e sinistra in corrispondenza delle zampe del leone si possono sicuramente scorgere  le spire dei serpenti avvinghiati alle stesse zampe, e in particolar modo la parte finale delle code degli stessi.

Propongo delle foto scattate da me di recente.

Questo nuovo particolare potrà essere fatto osservare ed ammirare in quel gioiello unico che è la Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto”

 (Questo mio contributo, in onore e memoria dell’amico Giuseppe Di Sabato, è di qualche anno fa, ma sempre valido per chi è appassionato di simbolismo ).

 

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