Focus di Cia Capitanata sugli effetti della nuova Politica Agricola Comunitaria
“La prossima PAC, con la sua riforma in discussione a Bruxelles, deve mantenere l’attuale livello di budget, pari almeno ai valori correnti. Chiediamo anche al Governo italiano e ai parlamentari europei del territorio di impegnarsi affinché, nella ripartizione delle risorse, l’importanza e il rilievo anche ‘storici’ della Capitanata – per ciò che attiene all’agricoltura – abbiano il peso e l’attenzione che merita un’area dalla grande vocazione agricola e agroindustriale espressa concretamente da migliaia di aziende e di posti di lavoro”. E’ Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Capitanata, a fare una sintesi dell’ultima riunione della giunta provinciale dell’organizzazione. Al centro della discussione, un focus sulla nuova Politica Agricola Comunitaria. “Noi diciamo ‘NO’ alla convergenza esterna, perché questo meccanismo se da un lato intende riequilibrare l’incidenza della PAC nei diversi Paesi, dall’altro non considera le forti differenze dei sistemi economici, soprattutto in relazione al costo della vita e dei fattori di produzione”, ha aggiunto Michele Ferrandino, presidente provinciale di CIA Capitanata.
La proposta del Parlamento, peraltro, è peggiorativa rispetto a quella della Commissione, relativamente alle modalità di calcolo. La convergenza esterna va calcolata tenendo in considerazione le diversità dell’agricoltura europea, soprattutto in termini di costi di produzione.
NON SOLO TERRA, MA ANCHE LAVORO, CAPITALI E IMPRESA. Le preoccupazioni espresse da CIA Capitanata riguardano innanzitutto le possibili ricadute della nuova PAC sul sistema agricolo della provincia di Foggia. “Siamo convinti che non sia giusto ripartire il budget della nuova Politica Agricola Comunitaria soltanto sulla base dell’estensione della SAT (Superficie Agricola Totale). Nell’agricoltura moderna, devono essere considerati anche altri fattori di produzione, altrettanto importanti o addirittura ancor più rilevanti. La ripartizione va effettuata mediante un sistema che contempli, oltre al terreno, anche il valore aggiunto o la produzione lorda vendibile, gli investimenti di capitale, il lavoro indotto e tutto ciò che contribuisce a delineare il quadro di un’agricoltura forte”, hanno spiegato i dirigenti della giunta provinciale di CIA Capitanata.
NESSUN ARRETRAMENTO. Gli agricoltori sono i primi custodi dell’ambiente, è inaccettabile che vengano additati come inquinatori. Nel documento finale redatto dalla giunta, si mette in evidenza come le problematiche del sistema agricolo europeo, le sfide ambientali e la criticità della situazione geopolitica internazionale non giustifichino alcun arretramento. Per assicurare le stesse risorse degli scorsi anni al comparto primario, considerati anche gli effetti della Brexit, occorre un ulteriore incremento del budget totale. “Riteniamo necessario superare il sistema dei titoli storici, assolutamente anacronistico sul piano economico e sociale, oltre che fonte di ulteriore complessità burocratica nella gestione dei pagamenti.