Ieri sera gli Agenti della Polizia di Stato della Squadra Volanti e del Reparto Prevenzione Crimine, unitamente ai militari della Guardia di Finanza, hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato a contrastare il fenomeno della prostituzione, in ottemperanza ad una specifica ordinanza emessa dalla Questura di Foggia.
Il dispositivo, coordinato da un Funzionario della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ha effettuato dei controlli sulla Strada Statale 673, nel tratto di strada compreso tra Via Ascoli e Via Napoli, ove sono state sorprese diverse donne ad esercitare l’attività di meretricio.
In particolare, sono state rintracciate complessivamente sei donne, di cui cinque di nazionalità romena ed una di nazionalità bulgara, sprovviste di documenti d’identità. Le stesse sono state accompagnate negli Uffici della Questura per essere sottoposte ai rilievi fotografici e dattiloscopici che ne hanno consentito la compiuta identificazione.
Da ulteriori accertamenti è emerso che una delle donne fermate, una rumena di 28 anni, in passato era stata colpita da provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale con contestuale divieto di ritorno. Per effetto di ciò la stessa è stata denunziata all’Autorità Giudiziaria e rischia una condanna sino a tre anni di reclusione.
Un’altra donna rumena, di 35 anni, è stata trovata non in regola con la normativa sul permesso di soggiorno e, pertanto, la sua posizione è al vaglio dell’Ufficio Immigrazione.
Infine, a tutte quante le donne viene contestata la violazione dell’ordinanza sindacale che vieta di porre in essere comportamenti tesi ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assumere atteggiamenti ammiccanti, indossare un abbigliamento indecente e nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione. Tale violazione comporta una sanzione amministrativa pecuniaria sino a 500,00 Euro
Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell’Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.
P.S. I relativi soggetti possono essere sanzionati per evasione fiscale, anche per le tasse locali (art. 36 comma 34bis Legge 248/2006, come chiarificato dalla Corte Costituzionale con la Sentenza n. 141/2019).