Un’altra Manfredoniana doc ha raggiunto il traguardo dei 100 anni. Parliamo della super nonna Chiara Guerra, nata a Manfredonia il 26/01/1920. Chiara, ancora con una buona lucidità e discreta forma, ci ha 
permesso di intervistarla. Mamma di sette figli, il primo ottantenne e l’ultimo sessantaduenne, è stata una donna forte che non si è mai scoraggiata di fronte alle difficoltà della vita dura che ha vissuto. Ci racconta, con emozione, di come si sia innamorata giovanissima del marito e come questo amore sia stato osteggiato. Appena sposata il marito partì per la guerra lasciandola in attesa del primo figlio che solo dopo sette anni poté abbracciare il padre fuggito miracolosamente dai campi di concentramento nazisti. Chiara lavorava come lavandaia per tirare avanti con dignità e permettere al figlio di studiare. Ci racconta ancora che, non riuscendo ad avere alcuna notizia sulla sorte del marito, si recò a Orta Nova dove viveva la veggente Marietta (Maria D’ Agostino, n.1899, m. 1977) a cui portò una foto dello stesso e questa le predisse che sarebbe tornato sano e salvo. Così fu. Finalmente ricongiunti ha vissuto in campagna con quello che la terra, dopo duro lavoro, offriva. Chiara è testimone di una parte di storia di Manfredonia. Ciò che accomunava la gente di allora era la povertà, una miseria fiera perché capace di gesti di solidarietà. La nostra bella città allora era socialmente divisa fra agricoltori e pescatori. Questi ultimi dotati di piccole barche (paranze) che usavano per pescare con le reti da sciabica il cui salpamento veniva effettuato a forza di braccia da coloro che si posizionavano lungo tutta la riva della spiaggia di Manfredonia. Il pescato era d’uso venderlo porta a porta messo nei piattini o barattato con altri prodotti. Oggi Chiara vive serenamente la propria quotidianità circondata dall’affetto dei suoi cari. Tanti, tanti auguri a Chiara da tutta la redazione.
di Tonia Morcavallo
