Fra le attività di ricerca che, da sempre, vede impegnato il Centro Studi Naturalistici ONLUS, la regina dei fiumi, la Lontra (Lutra lutra) occupa un posto d’onore, si tratta di una delle specie più minacciate in Italia, una specie elusiva della famiglia dei mustelidi che vive nei corsi idrici e che con le alterazioni e regimazioni nonché altre minacce determinate dall’uomo sembrava avere il destino segnato dall’estinzione, ma, nonostante tutto, negli ultimi decenni ha mostrato un trend positivo nelle popolazioni , con la roccaforte fra Basilicata e Campania da dove ha iniziato una lenta espansione.
In Puglia le residue popolazioni vivevano lungo il fiume Ofanto in Provincia di Foggia con rarissimi esemplari ancora presenti lungo il tratto medio del Fortore. Dice Matteo Caldarella, esperto faunista, la situazione attuale lascia buone speranze perché, come da dati delle nostre attività di monitoraggio, dall’Ofanto la specie ha ricolonizzato prima il torrente Carapelle, poi il Cervaro (giungendo fino alla foce e al complesso delle paludi sipontine come all’Oasi Lago Salso). Successivamente con entusiasmo ritrovammo i primi segni di presenza sui torrenti Celone e Vulgano.
Purtroppo fra le minacce antropiche più gravi nei confronti di questa specie, spiega Maurizio Marrese (referente del gruppo Lontra Italia per la Puglia), segnaliamo senza dubbio l’impatto con gli autoveicoli e la conseguente frammentazione ambientale dovuto al fitto reticolo stradale, infatti negli ultimi anni si moltiplicano i ritrovamenti di esemplari deceduti per gli impatti con autoveicoli. Attualmente in Provincia di Foggia, le strade maggiormente responsabili sono quelle che procedono nel senso parallelo ai corsi idrici e la Strada Provinciale 141 delle Saline che collega Manfredonia a Margherita di Savoia (e non solo per la Lontra, ma anche per altre specie minacciate).
Purtroppo proprio recentemente è stato ritrovato un esemplare anche su una strada meno trafficata delle colline che precedono i Monti Dauni. Sulla SP 132 un stupendo esemplare di Lontra è stato vittima di un autoveicolo, nella pur tragica notizia, però riusciamo a trovare degli elementi che mostrano i corridoi di espansione e che in altre parti d’Europa, imporrebbero di adottare idonee misure di mitigazione; L’esemplare sicuramente si trovava in esplorazione da o sul ritorno, in quest’area fra i due torrenti Celone e Vulgano.
La speranza è che le autorità competenti inizino a progettare le strade anche pensando ai passaggi faunistici e a limitatori della velocità in zone più a rischio, ciò permetterebbe di salvare molti esemplari, non solo di lontra, con il guadagno di una maggiore sicurezza anche per gli automobilisti.