Quando si pensa che il Pd abbia toccato il fondo e raggiunto il punto di non ritorno, subito dopo sorprende. E’ successo alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 per mano dei 5 stelle e della Lega, poi di nuovo al governo lo scorso anno dopo l’estate con l’impensabile alleanza con i 5 stelle. Fatto sta che il crollo del Pd sipontino è verticale, basta analizzare i numeri. Nelle primarie del 30 novembre 2014 per la scelta del candidato presidente regionale di centrosinistra, a Manfredonia furono 2533 i votanti con la vittoria di Emiliano. Nelle storiche primarie del 14 dicembre 2014 per il candidato sindaco del centrosinistra a Manfredonia ci furono 12.387 votanti (Riccardi 6976, Prencipe 5006). Dopo la rovinosa sconfitta al referendum costituzionale del dicembre 2016 con le successive dimissioni di Renzi da premier, nelle elezioni primarie del 30 Aprile 2017 per la scelta del segretario nazionale PD, ci furono 3052 votanti (Andrea Orlando 1.365, Michele Emiliano 1.078, Matteo Renzi 474). Renzi vinse e si confermò segretario, a Manfredonia vinse Orlando, candidato di Campo, Bordo e Riccardi. Nelle primarie dell’8 dicembre 2013 che videro eleggere Renzi segretario votarono in 4535 (Riccardi con Renzi, Bordo-Campo con Cuperlo). Arriviamo al nero 2019. Nel marzo 2019 i dati definitivi delle Primarie PD per la scelta del nuovo Segretario Nazionale nel seggio di Manfredonia i votanti furono 1603. Maurizio Martina 401, Nicola Zingaretti 1154, Roberto Giachetti 30. Vince Zingaretti. Nell’aprile 2019 si dimette Riccardi e nell’ottobre dello stesso anno l’Amministrazione comunale di Manfredonia viene sciolta per presunte infiltrazioni mafiose. Nel Pd non ci sono più Zingariello e Riccardi. Antonio Prencipe va nel movimento civico Città Protagonista. Dal novembre 2019 lasciano il PD in 6, tra i quali Gaetano Prencipe, Michela Quitadamo (segretaria dimissionaria a giugno 2019) e Franco La Torre ex vice sindaco. Dal giugno 2019 non c’è segretario cittadino nella sede PD del golfo e dal novembre 2019 non c’è più nemmeno il segretario dei Giovani Democratici, Marcello Castigliego dimissionario lascia il partito. Alle primarie del 12 gennaio 2020 del centrosinistra per la scelta del candidato presidente alle regionali della prossima primavera, voteranno a Manfredonia 642 persone. Vince Michele Emiliano. Sono rimasti solo Bordo (sonoramente sconfitto alle politiche del 2018, salvato dalla legge elettorale e posizionamento nei listoni) e Campo (consigliere regionale dal 2015) e ricandidato alle elezioni del 2020, una rielezione difficilissima. Il PD crolla a Manfredonia per le note vicende ma non si vede un’alternativa politica strutturata. C’è tempo, i manfredoniani andranno al voto nel 2021 per eleggere una nuova classe politica, speriamo migliore.
Raffaele di Sabato