“Da un inizio di anno terribile, segnato da un omicidio e da diversi attentati dinamitardi commessi nella città di Foggia, dobbiamo far partire la risposta “uguale e contraria” della società civile, della parte sana dell’intero territorio di Capitanata, che è ben più preponderante rispetto a quella che usa la paura, l’intimidazione, la minaccia, la violenza
per mantenere il controllo e far prevalere gli interessi dei pochi che agiscono nell’illegalità e nell’illecito.
Il messaggio che le associazioni antimafia Libera e Ultimi – unitamente a Enti ed Istituzioni – intendono affermare e ribadire con la marcia in programma nel pomeriggio del prossimo venerdì 10 gennaio nel Capoluogo, dove anche io sarò presente (insieme a rappresentanti dell’ associazione AGIAMO), è quello di una forte opposizione alla criminalità basata su un senso di responsabilità molto più maturo di quanto si pensi e sulla consapevolezza che non è facile liberarsi di un cancro infiltrato nei tessuti della società civile. Non è escluso che il ritrovamento, segnalato nelle scorse ore, di un petardo di grosse dimensioni inesploso, all’angolo di un palazzo e accompagnato da un messaggio minaccioso, sia un delitto non andato a segno, e che l’attentato incendiario di questa notte ad un esercizio commerciale possa essere un’azione provocatoria e a maggior ragione dobbiamo sentirci Stato e rafforzare la sua presenza e la sua protezione. La mia disponibilità per tutte le azioni che si riterranno opportune a contrasto di questa piaga è totale”.
Egregio On. Tasso, tutti i migliori propositi. Parole, fiumi anzi oceani di parole. Purtroppo, queste sono scene già viste. Sentite e risentite. Come tutte le manifestazioni, grande strombazzamento, rulli di tamburi a tutto spiano, ma spenti i riflettori, tutto torna al tran tran quotidiano e quanto fatto andrà nel dimenticatoio.