Nonostante l’impegno di tutta la popolazione che da sempre sostiene con forza la propria contrarietà alla realizzazione del mega impianto “Energas”, in città poco prima delle festività natalizie si è agitato un serio allarmismo a seguito delle dichiarazioni di personalità istituzionali e di nuove notizie in merito.
Il progetto “Energas”, che prevede la realizzazione di un gasdotto in località Santo Spiriticchio con 12 serbatoi di gas gpl (uno dei più grandi d’Europa), ha una genesi lunga. Con la scorsa esperienza amministrativa, su iniziativa del suo Presidente, Antonio Prencipe, il Consiglio Comunale sviluppò alcune importanti azioni per scongiurare la realizzazione di quel progetto. È impossibile dimenticare un tassello fondamentale di questa storia: il referendum consultivo del 13 novembre 2016. Quel momento, fortemente voluto e ufficializzato con una delibera del Consiglio Comunale, fu un segnale chiaro e limpido della volontà popolare. Una volontà tecnicamente non vincolante, ma impossibile – dal punto di vista politico-istituzionale – da ignorare. Il referendum, che vide la partecipazione di 25.632 cittadini con 52,33% della popolazione, votò in modo netto e inequivocabile contro la realizzazione dell’impianto “Energas”.
A chi oggi, a distanza di quasi tre anni da quella pagina di democrazia, sostiene, in malafede, la poca affidabilità di quello strumento consultivo, ricordiamo quanto accaduto. La Città di Manfredonia in quella precisa occasione votò per 92.02% (24.613 voti) per il “NO” contro i 3.98% (1.019 voti) a favore del “SÌ”. In quell’occasione, si è assistito alla vittoria delle istituzioni che si erano messe all’ascolto della città in un momento di voto diretto, libero e consapevole.
Sminuire il valore politico di quel referendum, oggi, è operazione critica e spregiudicata. Non si può nascondere ad una città intera il lavoro delle Istituzioni, di tutte le Associazioni coinvolte, di comuni cittadini, studenti, professionisti e lavoratori che, da sempre, manifestano contro la realizzazione di questo progetto industriale. Chi sta cercando di mescolare le carte, immaginando un possibile coinvolgimento favorevole della città in questo momento di mutamenti socio-politici, si sta sbagliando di grosso. La volontà popolare è cristallizzata in quel voto sostenuto dalle istituzioni cittadine e informato, discusso e animato dal lavoro di tutti noi e dalla presenza di autorevoli esponenti politici come il governatore della Puglia, Michele Emiliano, l’allora vicepresidente della Camera, Luigi di Maio, e l’allora vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri. Non si può sminuire una battaglia politica per un gioco degli affari che interessa solo “una parte” delle nostre comunità.
Come Associazione Politica “Città Protagonista”, convinti già all’epoca dell’importanza di quel momento di partecipazione popolare e fortemente contrari alla realizzazione di quel deposito di gas, sosteniamo fermamente un percorso già tracciato che bisognerà portare avanti con determinazione e forza nelle sedi istituzionali giuste. Questa vicenda, come hanno dimostrato in questi anni le diverse azioni tecniche e politiche, purtroppo non è ancora chiusa. Far valere l’opinione della cittadinanza, che non è comprabile con regali, mance, o gadget come qualcuno pensa, è un dato politico che dovrà essere preso in considerazione: dai Ministeri coinvolti alla Regione Puglia che, con il suo Presidente Emiliano, prima della lunga tornata delle prossime regionali, auspichiamo sancisca in maniera definitiva – con un atto amministrativo – la posizione negativa dell’Istituzione Regionale più volte espressa in Conferenza dei Servizi al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).
“Città Protagonista” – Associazione di Protagonismo Civico