La reclame di trenitalia recita “un nuovo anno insieme”. Non potrebbe suonare più beffarda ai pendolari sipontini tra biglietti che aumentano ed un servizio scadente e sempre più inesistente.
I mezzi pubblici e privati su questa tratta ci hanno abituato negli anni a mezzi fatiscenti, sporchi e… che rischiano di prendere fuoco. Si poteva peggiorare? Era difficile, ma ci si è riusciti.
Dal 16 dicembre il sito di Trenitalia ci informa che non ci saranno più corse sostitutive del già soppresso collegamento ferroviario tra Manfredonia e Foggia. Insomma è una soppressione del già soppresso, roba da teatro dell’assurdo. Non che fosse un servizio all’altezza del compito: orari clone di quelli delle corse degli autobus di linea, ma con l’assurdo obbligo di fermarsi solo in corrispondenza delle stazioni ferroviarie di Manfredonia, Siponto e Foggia.
Il servizio allietato dalla mancanza di pensiline ed orari attendibili, tanto che bisogna affidarsi all’intraprendenza di bar e agenzie di viaggi per sapere quando prendere un mezzo pubblico. Comprare il biglietto online? Nel terzo millennio non si può, magari si attrezzeranno per il prossimo. Abbonamenti per studenti? Soltanto a condizioni tali da rendere i biglietti singoli più convenienti, sia mai che si garantisca ai cittadini il diritto allo studio ed alla mobilità.
E se pensate che il problema siano solo i collegamenti con Foggia provate ad andare a Bari: ci sono solo due corse al giorno a distanza di due ore e poi il nulla.
All’inefficienza delle aziende appaltatrici si aggiunge poi quella persino più grottesca delle istituzioni. La nuovissima autostazione di Foggia, quella dedicata al deputato democristiano amico dell’Eni e sponsor del nefasto Petrolchimico Enichem, è infatti appena coperta da un numero ridicolo di pensiline che lasciano chi attende un mezzo al vento, alla pioggia e al sole. Ed anche qui per gli orari bisogna rivolgersi ai privati. Però tornando a casa si può contemplare la nuovissima e costosissima stazione nel nulla di Manfredonia Ovest, dove la politica sipontina aspetta l’arrivo della leggendaria chimera mezza treno e mezza tram mentre i collegamenti ferroviari scompaiono.
In tutto questo assurdo la nostra solidarietà va a migliaia di pendolari colpiti ancora dalle scelte di un’azienda monopolista che non risponde più a logiche di pubblica utilità. E ai lavoratori che meritavano di mantenere il loro lavoro e di poterlo svolgere in condizioni più dignitose.
Verrà il giorno in cui qualcuno renderà conto di tutto questo?
No, se non saremo tutti noi studenti e pendolari a chiedere che le cose cambino.
EDIT: L’immagine si riferisce ad un pullman andato a fuoco qualche tempo fa nel nostro territorio. Si tratta di un mezzo appartenente ad un’altra compagnia rispetto a quelle di cui si parla in questo articolo. Tuttavia l’immagine vuole avere solamente scopo illustrativo e, semmai, metaforico rispetto alla situazione descritta.