Stagione difficile quella della Silac “G. Angel” nella massima serie regionale, la Serie C-Gold. Che le cose non dovessero essere semplici era da mettere in preventivo ma, dopo aver assistito alle cinque gare casalinghe ed aver ascoltato i racconti delle cinque esterne, si disegna una situazione al quanto preoccupante. Dopo il primo allarme provocato dalle tre sconfitte, all’esordio, due delle quali al PalaDante, l’arrivo di Kingsley sembrava la soluzione a tutti i mali, in primis a quello più lamentato dell’assenza di una rotazione. Le due vittorie consecutive a Vieste ed in casa, contro il forte Cus Jonico, di Taranto, hanno entusiasmato e fatto sognare i tifosi, qualcuno pensa addirittura ai playoff. Altre sconfitte e la scontata vittoria contro Francavilla, fanalino di coda. All’ottava giornata la trasferta a Monteroni sembrava l’occasione giusta per risalire la classifica e presentarsi al meglio al PalaScaloria per la successiva complicata sfida contro la corazzata Monopoli. Due disfatte. In terra leccese si è perso contro un gruppo di ragazzini che hanno messo sul parquet solo il cuore e la freschezza fisica della loro età, in casa, contro il Monopoli, fortissimo, si è toccato il fondo, rinunciando a giocare alla fine del secondo quarto. Mai si era assistito al PalaScaloria ad una resa così manifesta dopo solo 20’ di gioco. Contro i tanti squadroni giunti a Manfredonia, nelle diverse categorie, la “G. Angel” ha sempre “buttato il cuore oltre l’ostacolo”, ha sempre opposto il proprio ardore e la voglia di non arrendersi mai, fino all’ultima sirena! A Castellaneta, contro una diretta concorrente alla salvezza, i 21 punti di Kingsley e Kraljic hanno fatto pensare ad una fievole ripresa; la sconfitta, in ogni caso, ha relegato i Sipontini ad solitario penultimo posto in classifica. E’ facile pensare che smantellare la squadra vincente dello scorso anno forse non sia stata una scelta premiante, fatte salve le notevoli differenze tra le categorie. Muoversi sul mercato in questo momento significa solo esporsi all’alto rischio di prendere cestisti non all’altezza di quelli già tesserati. Resta solo il lavoro, quello duro e serio da fare in palestra sotto la guida, indiscutibile, di coach De Florio e un inevitabile bagno di umiltà che è panacea in tutte le discipline sportive.
Antonio Baldassarre