Due militari della Capitaneria di Porto di Manfredonia agli arresti domiciliari, due sospesi per un anno e altri 23 indagati. E’ l’esito di una inchiesta della procura di Foggia e del Nucleo speciale del corpo delle Capitanerie di Porto che ha coinvolto militari in servizio nella caserma di Manfredonia con le accuse di falso ideologico. Ai domiciliari sono finiti i marescialli Michele Sassanelli, 45 anni, e Luigi Maiolo, 41 anni, entrambi di Manfredonia, mentre Antonio D’Errico, 35enne maresciallo di 49 anni di Monte Sant’Angelo e Cosimo Napolitano, sottocapo di prima classe, di Manfredonia sono stati sospesi da pubblici uffici per un anno. Le indagini, e’ stato spiegato dalla procura, hanno preso il via a giugno scorso e hanno permesso di accertare e contestare tredici episodi in cui i militari, senza aver mai effettuato controlli sulle imbarcazioni, rilasciavano il “bollino blu”, la certificazione che garantisce che il natante ha tutta la documentazione e le dotazioni di sicurezza in regola. Nel corso delle indagini sarebbe stata accertata anche un’ipotesi di abuso di ufficio. Un militare, ipotizza l’accusa, avrebbe fatto spostare una imbarcazione istituzionale da una banchina del porto di Vieste interdetta ai natanti privati, per consentire ad un suo amico di poter ormeggiare la sua barca. Tra i reati contestati anche quelli relativi a segnalazioni di reati in realta’ non avvenuti come il sequestro di reti per la pesca a carico di ignoti. Sequestro, pero’, mai avvenuto e, ipotizzano gli inquirenti, segnalato per fare alzare le statistiche del comando. Tra gli indagati anche un medico che avrebbe rilasciato un falso certificato sanitario per consentire la partecipazione al concorso nella Marina Militare Italiana.
https://youtu.be/UHbsOj_SNFE