Venerdì 27 Dicembre 2024

Verdi di Manfredonia: “Oasi Lago Salso sedotta e abbandonata”

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Abbiamo assistito in queste settimane alla querelle tra il Presidente del Parco Nazionale del Gargano e il Centro Studi Naturalistici sul futuro dell’Oasi.
Nessuno degli attori presenti e passati è esente da responsabilità rispetto all’impossibilità di fruire di quel’enorme patrimonio naturalistico che è rappresentato dal Lago Salso.
L’Oasi ha avuto negli anni una “mission” sociale diversa da quella che ci si sarebbe aspettati da un’Oasi naturalistica: utilizzare gli L.S.U. presenti in azienda. Tutti i progetti servivano oltre che a migliorare il comprensorio comunale anche ad utilizzare la forza lavoro in carico alla società.

Dal 2015 non ci sono più L.S.U. (andati in pensione) e, con loro sono terminati anche i progetti.
Questi (LIFE soprattutto) vincolavano ad effettuare delle azioni di disseminazione e fruizione dell’area e numerose scolaresche e turisti hanno potuto accedere e visitare l’area umida e il centro visita. Da allora, però, la fruizione della zona umida è avvenuta sempre più a singhiozzo e sempre meno frequentemente, creando un danno alle prospettive di sviluppo turistico ecosostenibile del territorio.

Il presidente del Parco prof. Pazienza lamenta che l’area aziendale è in stato di abbandono e non possiamo non concordare soprattutto visti gli sforzi economici sopportati dalla collettività per realizzare il centro visita, il b&b, il CST, il centro del patto pesca, il centro recupero di fauna selvatica (tranne il ristorante dato in gestione).

Le ipotesi che si stanno delineando sono diverse e nessuna ci vede entusiasti:
1. se il Parco dovesse liquidare la società si creerebbe un vuoto notevole. L’azienda tornerebbe nella disponibilità del Comune di Manfredonia che non ha, OGGETTIVAMENTE, le capacità gestionali per gestirla in proprio ne progettuali per affidarla ad un soggetto terzo con un bando pubblico.

I contributi AGEA (circa 45.000 € annui) dovrebbero essere venduti perché gli Enti pubblici non possono riceverli e i costi aziendali graverebbero sul bilancio già in predissesto del Comune.
2. Se il Parco dovesse cedere le proprie quote al CSN, quali garanzie avrebbe il territorio di Manfredonia di una buona gestione aziendale, vista la situazione in cui versa attualmente l’Oasi? Non parliamo solo di conservazione ma anche di fruizione ed attrazione turistica di quel patrimonio.
3. Se il Parco rilevasse le quote del CSN, non ci sarebbero più scuse per il Presidente. Ma vedremo l’Oasi finalmente gestita razionalmente e conforme alle ipotesi di sviluppo turistico che la nostra città sta cercando di realizzare? Per avvalorare questa ipotesi il Presidente Pazienza ha affermato che il Parco, vista la presenza di un socio privato (il 4% del CSN), “non può esercitare alcuna forma di investimento e/o di intervento diretto”. Questa frase è in contrasto con la normativa e con gli interventi fatti in precedenza.
Nessuna delle tre soluzioni è oggi auspicabile e praticabile. Riteniamo, invece, che la Società Oasi Lago Salso debba rimanere in vita e non liquidata ma che debba suddividere le proprie attività in quattro “rami aziendali”:
1. La ricerca scientifica (con i progetti) dovrebbe essere affidata al CSN.
2. La ristorazione e l’ospitalità dovrebbe essere affidata, con bando di evidenza pubblica, all’esterno ricavandone un giusto canone.
3. La fruizione turistica dovrebbe essere affidata all’esterno, magari ad una Cooperativa sociale selezionata con bando di evidenza pubblica, ricavandone una quota ed affidando le attività di manutenzione ordinaria delle zone di visita
4. La residua parte agricola dovrebbe essere affidata all’esterno con bando di evidenza pubblica ricavandone il giusto canone e il controllo della vegetazione.
Rimarrebbe alla società il coordinamento e controllo delle attività.

Infine riteniamo che la donazione delle quote del Comune sia stato un errore e che, se fosse possibile, dovrebbe rientrare con il 10% del capitale sociale, per verificare che non si disperda il valore dell’azienda (che, tra l’altro, è soggetta ad uso civico) e rimanga strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio.

Alfredo De Luca e Innocenza Starace
Verdi di Manfredonia

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Comunicati · News

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