Giovedì 21 Novembre 2024

Energas: “Le profezie di un taumaturgo”

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Ci sorprende che dopo anni di silenzio, all’improvviso, venga fuori un taumaturgo sipontino a proporsi, per motivi facilmente intuibili, come difensore degli interessi di Energas, anziché del nostro Territorio e della nostra collettività. Le affermazioni di costui non apportano nulla di nuovo, ora come allora, rispetto a ciò che è già stato oggetto di slogan in questi anni da parte di Energas. Oggi il TAR Puglia è in fase di decisione e renderà sentenza. Vuoi vedere che l’estemporanea discesa in campo del taumaturgo ambisca a influenzare i giudici amministrativi? Noi abbiamo fiducia nella Giustizia e non possiamo accettare comportamenti maliziosi e fuorvianti da parte di chi, anche per la carica che ricopre, dovrebbe esprimere affidamento nei poteri istituzionali e non sfruttare l’autorevolezza che la sua rappresentanza gli conferisce, per rinvigorire miopi interessi di pochi. Non ci consta, peraltro, che la base confederata del taumaturgo si sia mai espressa in tale direzione, pur rimanendo peraltro solo una voce del multi comparto economico del Paese. Ci allibisce, pertanto, la dichiarazione favorevole agli insediamenti di depositi di GPL nelle città, poiché, in realtà a Napoli c’è un deposito di Energas (di circa 9 mila metri cubi), ma il Comune partenopeo, per motivi soprattutto ambientali e di sicurezza, ha messo da tempo in atto tutte le procedure per la sua delocalizzazione. Inoltre, rendiamo noto che il Piano di emergenza esterna per le industrie a rischio di incidente rilevante nella zona orientale di Napoli tiene in debita considerazione quanto stabilito dal Decreto legislativo  n. 105 del 26 giugno 2015 che, in attuazione della direttiva 2012/18 UE, ha abrogato il Decreto  334/99. Si consideri poi che il CTR, con parere favorevole a Energas, si basava anche sull’abrogato Decreto legislativo n. 334/99 e, ad oggi, Energas fa riferimento a un progetto di realizzazione datato ben “1999”. Non apprezziamo l’affermazione del taumaturgo, che aggettiva con “minimo sollievo economico produttivo” il vantaggio derivante dall’opera, dal momento che tale insediamento porterebbe la chiusura di attività esistenti con notevole perdita di posti di lavoro oltre a  gravi conseguenze che si imprimerebbero in maniera irreversibile sul territorio, sull’ambiente, la sicurezza e la salute dei cittadini, con ciò svelando l’incoerenza del suo convincimento. Per quanto si riferisce al Referendum consultivo del Novembre 2016 vogliamo soltanto dire che i quasi 26 mila cittadini di Manfredonia che si sono recati alle urne, dicendo ‘’NO’’ a Energas, per il 95,27% dei votanti, erano e sono informati in modo esauriente, corretto e circostanziato dei gravissimi danni all’ambiente, alla sicurezza, alle attività economiche, all’occupazione, al turismo, alla cultura e allo sviluppo qualitativo di Manfredonia, che l’insediamento del deposito di GPL avrebbe ineluttabilmente arrecato, senza possibilità di ritorno (ILVA docet). Offensivo è dunque tacciare i cittadini di Manfredonia, di essersi recati alle urne con leggerezza e inconsapevolezza, quasi fossero burattini ignari e privi di discernimento sul loro futuro. Ed è ancor più offensivo se ad avanzare tale ipotesi è un manfredoniano, memore, per sua stessa ammissione, dello scempio industriale passato. Come dimenticare poi la presenza di Energas, nel periodo relativo proprio al Referendum, fortemente soffocante e sgradevole? Ricordiamo: i panettoni e spumanti distribuiti; le visite gratuite e guidate in quel di Napoli; il contratto pubblicitario con la squadra calcio locale; i reiterati interventi sui mass-media locali, regionali e nazionali; gli spot televisivi, persino con ingaggi pugliesi; l’invio di lettere all’intera popolazione sipontina per sostenere il progetto di Energas, ecc. Certo le occasioni per informare non saranno mica mancate a Energas. Altresì oltraggioso per la cittadinanza sipontina è il riferimento alla mancata informazione circa le conseguenze del progetto, ai tempi del referendum, rispetto a oggi, relazionata alla mutata situazione socio politica e quindi al recente Commissariamento del Comune di Manfredonia, come se le due cose andassero di pari passo o, peggio, che vi sia una commistione tra le ragioni del Commissariamento di Manfredonia, imputabile agli stessi manfredoniani. Emblematiche, infine, le parole conclusive dell’arringa di Energas, avanti al TAR Puglia del 20 novembre scorso, circa l’offerta occupazionale che la costruzione del deposito di GPL porterebbe alla città di Manfredonia, con la realizzazione di muretti a secco e cespuglietti, qua e là disseminati, a compensazione dell’habitat sottratto in zona Spiriticchio, a serpi e a galline prataiole, come se ciò bastasse.

Per il Comitato Associazioni Operanti nel Sociale (CAONS) – Ing. Matteo Starace

 

 

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Commenti

  • Perchè non si fa il nome del cosi detto Taumaturgo ?

    Vincenzo Prencipe 09/12/2019 10:47 Rispondi

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