In continuo crescendo il “Percorso formativo” voluto dall’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-S. Giovanni Rotondo, organizzato dalla Scuola di Formazione Teologica”, diretta dal prof. Michele Iliceto, destinata agli operatori pastorali. Tante le tematiche che saranno sviluppate durante i numerosi incontri. In quello di ieri sera, che ha avuto svolgimento presso l’Auditorium “Mons. V. Vailati di Manfredonia, il terzo del nutrito programma, si è parlato di “Educazione alla…legalità”, con particolare riferimento agli efferati delitti che da lungo tempo stanno insanguinando l’intero territorio, in particolare il meraviglioso Gargano, nostro malgrado, salito agli onori della cronaca nera ad opera della cosiddetta mafia, “montanara”. Le motivazioni che hanno portato al commissariamento dei Comuni, prima di Monte Sant’Angelo, seguito da Mattinata e Manfredonia, per infiltrazioni mafiose. A parlare di tutto questo, l’avv. Gaetano Prencipe, già sindaco di Manfredonia (1995/2000), seguito dall’intervento dell’avv Michele Bisceglia, portavoce dell’Associazione “PacificAzione” di Mattinata. A fare gli onori di casa il prof. Illiceto il quale, dopo aver ringraziato i relatori per aver accettato l’invito e il folto e attento uditorio presente, ha così esordito:” Questa sera ci soffermeremo sullo scioglimento dei tre comuni del nostro territorio garganico per una lettura giuridico-amministrativa della relazione dei commissari. E’ anche l’occasione per capire quali forme di criminalità si sono sviluppate negli ultimi anni e come si è evoluta la mafia garganica fino a qualche tempo fa sconosciuta e non classificata come tale”. A darci lumi su questo spinoso argomento, l’avv. Prencipe, come detto, anche in virtù della sua esperienza in qualità di sindaco della città. Facendo cenno a quanto affermato da Padre Franco Moscone, nostro amato arcivescovo, al termine della processione dedicata alla Madonna di Siponto.e a quella di Monte S. Angelo, in onore di S. Michele Arcangelo “Rialzati nella legalità”, attraverso i numeri ha sottolineato quanto sia radicato il fenomeno della mafia in provincia di Foggia che conta negli ultimi due anni ben 38 gruppi mafiosi (Foggia, Cerignola, Gargano). Ora ci si interroga quale sia allo stato il livello di pericolosità raggiunto dalla criminalità mafiosa, perché la mafia, il rapporto con il territorio, con infiltrazioni nel potere economico, politico, elettorale e quali le risposte dello Stato per reprimere il fenomeno, o quanto meno, contenerlo, visto gli strumenti a disposizione. Noi aggiungiamo che, dare delle risposte a questi interrogativi, sinceramente diventa difficile, nonostante l’encomiabile impegno dello Stato, attraverso i vai organismi al fine di reprimere il fenomeno, se prima non cambia la società, non si formano le coscienze. Se prima non si prende consapevolezza che non ci si deve piegare alle intimidazioni di chi chiede il pizzo, o un favore politico e quant’altro non rientri nella legalità. Se vengono a mancare le premesse saremo sempre succubi della volontà di gruppi criminali. E’ necessario, pertanto, denunciare eventuali fatti criminosi perché lo Stato possa intervenire opportunamente. I mezzi ci sono, manca la collaborazione dei cittadini. Ma il fenomeno mafioso è cresciuto in modo esponenziale allargando i suoi tentacoli nella pubblica amministrazione. dove ha trovato terreno fertile coinvolgendo amministratori, funzionari per portare a termine affari sporchi (appalti, concessioni, ecc.). in cambio di voti. Ecco la longa manus dello Stato che risponde con: la repressione, l’interdittiva e lo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose. Non meno interessante l’intervento di Michele Bisceglia dell’Associazione PacificAzione il quale, ha raccontato del furto di un trattore subito da suo padre per mano di mafiosi e il diniego di pagare il pizzo per la restituzione dello stesso. Questo il leitmotiv che lo ha portato a comprendere quanto sia importante non piegarsi ai soprusi. Da qui l’idea di costituire l’Associazione PacificAzione. Un gruppo di amici, di associazioni, perché solo con azioni comuni e mirate è possibile combattere la criminalità organizzata attraverso la sensibilizzazione delle coscienze.
Matteo di Sabato
Video a cura di Domenico Trotta