Giovedì 14 novembre 2019, si è celebrata la 28a Giornata mondiale del diabete, istituita nel 1991 dall’International diabetes federation (Idf) e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)) A questa giornata è stata data l’importante responsabilità di sensibilizzare i cittadini della Terra e in particolare italiani verso una patologia molto diffusa nel nostro paese.. Dai dati ISTAT risalenti al 2016, infatti, è confermato che la prevalenza del diabete mellito è del 5,3%, ovvero 3 milioni di italiani. E per queste ragioni che il Lions Club Host di Manfredonia, nel rispetto dei compiti statutari, è sceso in campo al fine di porre all’attenzione della pubblica opinione questo grave problema. Lo ha fatto organizzando un meeting sul tema: “Educazione allo stile di vita nel diabete”. Alquanto interessante il coinvolgimento di numerose sigle socio-culturali presenti sul territorio, quali: l’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani), l’Ordine del Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Foggia, il Rotary Club di Manfredonia, l’UCIIM (Unione Cattolici Italiani Insegnanti Medi), il Circolo Unione di Manfredonia, la SIMG, (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie) della Provincia di Foggia e l’Unitre, sez. di Manfredonia. Relatore d’eccezione, il dr.. Salvatore De Cosmo – endocrinologo, Capo Dipartimento Scienze Mediche della Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo, seguito dagli illuminati interventi del dr. Matteo Vergura, Responsabile del Servizio di diabetologia dell’Ospedale civile “S. Camillo De Lellis” di Manfredonia e del dr. Renato Sammarco, presidente della (SIMG) Società Italiana Medicina Generale, sez. di Foggia. Moderatore: il dr. Giuseppe Grasso, presidente della sez. AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) di Manfredonia. A fare gli onori di casa la dott.ssa Fanny Garzia, presidente della locale sezione del Lions Club Host la quale, dopo aver ringraziato i graditissimi ospiti per aver accettato l’invito e il pubblico per la massiccia partecipazione, ha sottolineato che : ”Il diabete non è più etichettabile ad una patologia, ma a una vera epidemia che coinvolge 422 milioni di persone nel mondo. Da queste valutazioni che il Lions Club International continua incessantemente l’azione di sensibilizzazione, prevenzione controllo e ricerca.“ Il dr. Grasso, medico di base, prima di introdurre il relatore, ha sostenuto che il diabete, come altre malattie croniche, possono essere controllate solo attraverso una corretta educazione alla salute. Il diabete, in particolare, ha assunto proporzioni molto elevate. Le cause principali: cattiva alimentazione sin dall’adolescenza, con l’assunzione di molti carboidrati e assenza di ogni forma di attività fisica. Il dott. Salvatore De Cosmo, con l’ausilio di slide, ha articolato la sua relazione partendo da alcuni dati statistici dai quali traspare chiaramente l’evolversi del grave problema legato al diabete. Si evince, pertanto, che ogni 2 minuti una persona riceve la diagnosi di diabete. Ogni 7 minuti una persona con diabete ha un attacco cardiaco. Ogni 20 minuti una persona muore a causa del diabete. Ogni 26 minuti una persona con diabete sviluppa un’insufficienza renale. Ogni 30 minuti una persona con diabete ha un ictus. Ogni 1,5 ore una persona subisce un’amputazione a causa del diabete. Ogni 3 ore una persona con diabete entra in dialisi. Ogni ora si spendono 1,05 milioni di euro. L’impatto clinico del diabete mellito, prosegue il relatore, produce l’aumento della mortalità da 2 a 4 volte. E’ la principale causa di cecità nella popolazione adulta. E’ la causa di amputazioni non traumatiche degli arti inferiori. Altre cause scatenanti, sono l’obesità dovuta alla cattiva alimentazione in particolare nell’età adolescenziale (1020 cal -71 gr di grassi) e l’aumento della sedentarietà (3-4 ore di TV al giorno). Questo fenomeno è maggiormente diffuso al Sud. Il bambino obeso di oggi sarà l’adulto obeso di domani. Non meno interessante l’intervento del dr. Matteo Vergura il quale, nell’affermare che in Italia ci sono ben 4 milioni di diabetici, vera e propria pandemia che sta colpendo le città, ricorda brevemente che il diabete mellito, è una patologia caratterizzata da un difetto nella produzione o funzionalità dell’insulina che determina un aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. Nel dettaglio quello che accade potrebbe riguardare, o una mancanza di risposta all’insulina da parte delle cellule dell’organismo, o una carenza nella produzione di insulina da parte del pancreas. L’insulina è fondamentale per la nostra sopravvivenza poiché è grazie a questa che il glucosio, che assimiliamo tramite il cibo, si trasforma in “carburante” per i muscoli e gli organi. Pertanto, per controllare l’aumento del diabete, ha consigliato il dr.Vergura, è necessario seguire una dieta ipocalorica con l’assunzione di molta frutta e verdura, legumi associata ad una frequente attività fisica, e ad un costante controllo sull’alimentazione dei ragazzi. Prevenire l’obesità, significa migliorare l’alimentazione per combattere l’aumento di peso fisiologico della mezza età. Nei pazienti obesi migliora il profilo di rischio sanitario, consumo di calorie e riduzione di peso. Riduce il rischio di cardiopatia e la mortalità cardiovascolare. Migliora il coordinamento motorio riducendo così il rischio di frattura Aumenta la massa muscolare ed ossea (aumenta la flessibilità del tratto lombo-sacrale, la forza muscolare ed il contenuto osseo di calcio). Negli anziani riduce il rischio di demenza e l’insorgere della malattia di Alzheimer. Potenzia la risposta immunitaria. Migliora il tono dell’umore, la qualità e la durata del sonno, la sensazione di benessere psico-fisico. In conclusione, la modifica dello stile di vita che include un’attività fisica aerobica di moderata intensità e della durata di almeno 20-30 minuti al giorno o 150 minuti alla settimana riduce di circa il 60 % l’incidenza di diabete mellito tipo 2 in pazienti predisposti”. In perfetta sintonia con i colleghi che l’hanno preceduto, il dr. Renato Sammarco il quale, nel suo intervento ha posto l’accento sulla necessità di potenziare le informazioni su di una malattia endemica che colpisce milioni di persone, al fine di sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica perché le insidie che la stessa può nascondere sono tante e si presentano inaspettatamente, cioè quando l’insorgenza della patologia potrebbe provocare danni irreversibili alla persona colpita. Quindi porvi rimedio ai primi sintomi. “E’ meglio prevenire che curare”.Notevole interesse, poi, ha suscitato nell’attento e qualificato uditorio, la proposta avanzata dallo stesso dr. Sammarco di costituire una associazione dove possano incontrarsi persone affette da diabete per scambiarsi informazioni, esperienze e quant’altro possa essere utile a tenere sotto controllo il diabete. Al termine, un nutrito, quanto interessante dibattito.
Matteo di Sabato