Verso le 10.00 di ieri mattina i Carabinieri della Stazione di Manfredonia, impegnati in un servizio di pattuglia nella zona centrale della cittadina, avevano intimato l’alt al conducente di un Fiat Doblò che, nell’immettersi in una stradina a senso unico a velocità sostenuta, aveva rischiato di investire un anziano pedone che in quel momento stava accingendosi ad attraversare la strada. I militari non avevano infatti non potuto notare che il poveretto era dovuto in tutta fretta risalire sul marciapiedi per evitare di rimanere investito, e avevano pertanto deciso di procedere nei confronti del guidatore tanto imprudente.
Questi, però, alla vista dei Carabinieri che gli intimavano l’alt, si era dato a precipitosa fuga, con manovre estremamente pericolose. Raggiunto e bloccato il mezzo al termine di un breve inseguimento per le vie cittadine, che lo avevano visto imboccare anche strade con divieto di accesso, i Carabinieri erano rimasti inizialmente sconcertati nel constatare che a bordo, oltre al conducente, vi fossero anche la moglie e le loro due figlie di tenera età.
Al termine degli accertamenti l’uomo, B. V., 24enne di Noto, con numerosi precedenti per furti e truffe collezionati su tutto il territorio nazionale, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e, poiché senza una fissa dimora, in quanto appartenente alla nota comunità dei “camminanti” della cittadina siracusana, tradotto nel carcere di Foggia.
Un particolare preoccupante emerso nel corso delle operazioni, è consistito nell’aver trovato, sul pianale dell’autovettura lato passeggero, quattro grossi sassi che, tenuto conto dei precedenti specifici di entrambi gli adulti a bordo, lasciano ipotizzare che gli stessi potessero essere funzionali alla perpetrazione della famigerata “truffa dello specchietto” ai danni di ignari e ingenui automobilisti, praticato da numerosissimi soggetti appartenenti alla stessa comunità della coppia.
La cosiddetta “truffa dello specchietto” consiste nell’individuare un automobilista dall’aspetto “non particolarmente aggressivo o problematico” e, dopo essersi fatti trovare, a piedi o in auto, ad incrociarne la marcia, nel gettare di nascosto contro la sua autovettura un qualcosa che provochi un rumore allarmante, tale da convincerlo di aver inavvertitamente colpito qualcosa o qualcuno. A questo punto il truffatore raggiunge la vittima lamentando di essere stata urtata dallo specchietto della sua auto, o in una parte del corpo o in una parte del proprio mezzo, proponendo un bonario e immediato risarcimento in denaro, a compensazione del danno subito, fisico o materiale che sia. È però chiaro che il danno è assolutamente inesistente e, se reale, è antecedente al preteso incidente.
Per tale motivo i Carabinieri raccomandano di non cadere in richieste di denaro fatte per la strada, nemmeno se avanzate con modi suadenti e atteggiamenti apparentemente concilianti, invitano chiunque, su tutto il territorio, si fosse trovato ad avere a che fare con pretese di risarcimento per lamentati danni di lieve entità a seguito di urti stradali, ma dei quali non ci si fosse avveduti, a rivolgersi al Comando dell’Arma più vicino, ricordando che la tempestività della segnalazione può essere decisiva per smascherare la truffa.