Domenica 22 Dicembre 2024

Recidivo nella coltivazione illegale di marijuana, cittadino rumeno finisce in carcere su ordinanza di custodia cautelare

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Nella giornata di mercoledì scorso i militari del Comando Stazione Carabinieri di Zapponeta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di AFREM Constantin, cittadino rumeno di 31 anni, ritenuto responsabile di aver illegalmente realizzato una coltivazione di marijuana.

Lo stesso, domiciliato in un podere in prossimità del terreno interessato dall’illecita coltivazione, era già stato deferito in stato di libertà nel 2018 per il medesimo reato, peraltro commesso con le stesse modalità.

L’arresto è frutto di un’indagine sviluppata dai Carabinieri a seguito di un normale controllo alla circolazione stradale, effettuato nel mese di maggio, nel corso del quale, al termine di una perquisizione nei confronti di tre soggetti del luogo, era stato rinvenuto un significativo quantitativo di denaro contante.

Dopo quel controllo i Carabinieri avevano avviato dapprima una discreta attività informativa, e poi numerosi mirati servizi di controllo del territorio, con anche la collaborazione dei colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, fino a quando, all’inizio del mese di luglio, nel corso di uno di questi servizi nell’estrema periferia Manfredonia avevano finalmente individuato, nascosta tra la vegetazione, una coltivazione di marijuana.

Alcuni servizi di osservazione appositamente predisposti alla piantagione avevano poi permesso di individuarne il conduttore nel cittadino rumeno.

Il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Foggia titolare dell’indagine, dopo l’individuazione del soggetto, disponendo l’immediato sequestro della piantagione, composta da 450 piante per un peso complessivo circa 28 chili di marijuana, e pertanto, stando alle tabelle ministeriali, con un margine potenziale di profitto al dettaglio di circa 280.000 euro, ne aveva richiesto la custodia cautelare al GIP, ottenuta quindi nei giorni scorsi.

L’arrestato, al termine delle attività di rito, è stato condotto al carcere di Foggia, mentre proseguono le indagini per identificare eventuali altri corresponsabili.

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Cronaca · News

Commenti

  • Un calcio al sedere e via come “indesiderato”…. Dobbiamo liberarci di chi “non italiano” delinque, rovinando ancora di più la società italiana, già oberata di suo e dei suoi malfattori.

    cittadino 05/10/2019 18:48 Rispondi

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