“Da Sanitaservice, niente divise da circa 4 anni per 450 autisti-soccorritori e infermieri”
L’azienda non ha mai provveduto nemmeno a lavare quelle vecchie, come impone la legge
Il sindacato stanco di attendere risposte: “Chiederemo il riconoscimento del danno patrimoniale”
Fonte Istat: Foggia tra le 10 migliori province d’Italia per efficienza del Sistema 118
FOGGIA – Sono i migliori d’Italia, ma li hanno lasciati “in mutande”. In provincia di Foggia, circa 450 operatori del SEU 118, il Servizio di Emergenza Urgenza, sono rimasti senza divise. Scarpe antinfortunistiche, pantaloni, maglie e giacche sono rimaste sempre quelle, perché da circa quattro anni la Sanitaservice non fornisce il ricambio, nonostante gli obblighi di legge. “Non è una questione di “moda”, ha spiegato la FP Cgil Foggia, “ma di sicurezza sul lavoro”. Le barre catarifrangenti sono ormai usurate: per donne e uomini che lavorano e intervengono dappertutto, per strada, con le intemperie, a qualsiasi ora del giorno e della notte, questo è molto più che un dettaglio. “Abbiamo chiesto più volte alla Sanitaservice di ottemperare al suo dovere di fornire nuove divise ad autisti e soccorritori”, ha fatto sapere la FP Cgil. “Qualche tempo fa, Sanitaservice ha indetto una gara per appaltare la fornitura di nuove divise. La ditta che si era aggiudicata la gara, però, non è risultata idonea. Da allora, aspettiamo ancora, che l’azienda indica una nuova gara d’appalto”, hanno aggiunto dal sindacato. “Abbiamo apprezzato che ai nuovi assunti, autisti e soccorritori, siano state fornite nuove divise. Però a questo punto non possiamo non chiederci perché non si sia provveduto anche per la restante parte degli operatori, costretti a lavorare con divise usurate, ormai non più a norma e con rischi crescenti dal punto di vista della sicurezza sul lavoro”. Le divise degli operatori del SEU, infatti, sono Dispositivi di Protezione Individuale, vale a dire, parte integrante di una dotazione necessaria a garantire condizioni adeguate di sicurezza e di decoro. L’Istat, proprio quest’anno, ha certificato che la Puglia è “la migliore regione in Italia per efficacia ed efficienza del Sistema 118, con 5 province nelle prime 10”. Tra quelle province, c’è anche Foggia. E’ un motivo d’orgoglio. Quelle lavoratrici e quei lavoratori meritano che il loro diritto alla sicurezza e alla dignità sia pienamente rispettato. Non solo Sanitaservice non fornisce loro le nuove divise, ma negli ultimi 5 anni non ha mai neanche provveduto a lavare quelle vecchie, violando il D.Lgs. 81/2008, articolo 77 c. 4 lett. a (“Obblighi del datore di lavoro”). Le divise dovrebbero essere lavate periodicamente da una ditta specializzata: è quanto impone la legge, per garantire un adeguato trattamento igienico a quel tipo specifico di abbigliamento da lavoro. Il personale del SEU, invece, in assenza del relativo servizio da parte di Sanitaservice, provvede autonomamente al lavaggio delle divise. E’ una situazione per cui la FP Cgil Foggia, come del resto per la fornitura delle nuove divise, ha chiesto a Sanitaservice di porre rimedio in due modi: attivare subito un servizio per il lavaggio degli indumenti da lavoro, così come previsto dalla legge, e di riconoscere un’indennità compensativa per quanto riguarda il pregresso. “Alle risposte parziali ed evasive ricevute, dopo mesi e mesi di attesa, non è seguito alcun fatto”. Per questo motivo, la FP Cgil di Foggia ha dato mandato al proprio Ufficio Legale di contestare alla Sanitaservice il danno patrimoniale, patito dagli operatori del servizio di emergenza-urgenza, causato dalla violazione del D.Lgs. 81/2008 e dalla mancata corresponsione di un’indennità sostitutiva e compensativa degli ultimi 5 anni. “Sulla sicurezza, il decoro e la dignità del lavoro e dei lavoratori pretendiamo risposte chiare e azioni tempestive. Tuttavia, registriamo solerzia nel prodigarsi a rinnovare il parco macchine e non ci riferiamo alle nuove ambulanze (che sarebbe cosa buona e giusta), ma ad altro che, in una scala di priorità, viene sicuramente dopo la fornitura delle divise visto che rientrano come DPI (dispositivi individuali di protezione).