Domenica 22 Dicembre 2024

La “nuova” politica

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Nasce il Governo Conte bis. M5S-Pd. Dal Giallo-Verde si passa la Giallo-Rosso. Al Movimento 5 stelle vanno 10 ministri, al PD 9, a LEU 1. Le elezioni dello scorso 4 marzo 2018 consacrarono al 32% di preferenze i Grillini, 18,5% il PD con il 17% la Lega di Matteo Salvini. Forza Italia quarto partito al 14%. Si compose una squadra 5S-Lega, criticata da subito dall’opposizione che avrà ragione con la crisi di Governo dello scorso agosto. Due partiti: 5S-PD che se le sono cantate di santa ragione da sempre, ora cercano di portare avanti la politica di un paese disorientato e stordito dal fragore di media, social e dall’incoerenza di tutti, o quasi. Manfredonia osserva ma è in attesa di un verdetto, quello della commissione antimafia che stabilirà se il commissariamento proseguirà ancora per due anni oppure se sarà tempo di ricostruire una “nuova” classe politica. Il cambio di Governo ha rallentato i lavori e si arriverà probabilmente ai primi di ottobre per avere notizie sulla sorte del nostro Comune. Ma i politici di Manfredonia come la pensano al riguardo? L’Onorevole Michele Bordo (Pd):“… per quanto mi riguarda, avrei provato a verificare le condizioni per un’alleanza tra PD e M5 Stelle già dopo le elezioni politiche del 2018. D’altronde, la discussione sui programmi, nonostante la contrapposizione di questi anni, ha dimostrato che ci sono meno distanze tra le forze che comporranno il nuovo governo rispetto a quelle che c’erano durante l’esperienza gialloverde. Tra la scommessa di lavorare ad un governo di svolta e l’incognita delle elezioni anticipate, con i rischi dell’esercizio provvisorio, l’aumento dell’Iva e la recessione, credo che abbiamo fatto bene a scegliere la prima strada. Adesso però bisogna fare ogni sforzo per mettersi alle spalle il fallimento del governo precedente e realizzare gli impegni programmatici concordati, a partire dall’Europa, l’ambiente, lo sviluppo, le infrastrutture, il lavoro, i giovani e il Mezzogiorno. E poi bisognerà lavorare per fare di questa alleanza non un esperimento dettato dall’emergenza di dare un governo al Paese ma un progetto politico che abbia una chiara e ambiziosa prospettiva anche nei territori. Sarebbe infatti incomprensibile per i cittadini se condividessimo il governo nazionale e contemporaneamente continuassimo a contrapporci duramente a livello locale. È molto prematuro, ma penso che anche a Manfredonia prima o poi saremo tutti chiamati, a partire dai parlamentari, ad affrontare una seria discussione sulla prospettiva del governo cittadino”. Francesca Troiano (M5S): “Nuova alleanza 5S/PD, fino a ieri due forze poste ai poli opposti oggi si cercano delle affinità per governare. E’ bene prima di tutto ricordare che alle elezioni del 2018 il Movimento 5 Stelle, la Lega ed il PD hanno chiesto il consenso dei cittadini singolarmente, senza prospettare alleanze. Dopo le elezioni il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno stipulato un contratto di governo perché sembrava la soluzione migliore nell’interesse dell’Italia ma anche per l’indisponibilità del PD ad ogni ipotesi diversa. In agosto il Governo è caduto per il delirio di onnipotenza di Salvini che chiedeva “pieni poteri”, dimenticando che siamo in una democrazia parlamentare e i precisi dettami della Costituzione. Egli ha tradito il patto e si è ritrovato con un pugno di mosche perché i parlamenti non si sciolgono dalle spiagge ma solo se non esistono maggioranze in grado di sostenere governi. Così le due maggiori forze politiche in Parlamento si sono assunte la responsabilità di non far precipitare l’Italia nel caos  anche considerando i gravi rischi in materia economica derivanti dalla folle crisi di agosto. Sono fiduciosa che il nuovo governo saprà  con i fatti imprimere una svolta in politica economica e sociale, allontanando il populismo pericoloso per la convivenza civile. Lo giudicheremo dai fatti. Non credo ai marchi d’infamia per persone e partiti che rendono impossibile ogni contatto. Ma a Manfredonia ha fallito una intera classe politica e ogni ipotesi di dialogo, possibile sulle cose concrete da fare, non può prescindere dal suo profondo rinnovamento. In fondo anche la nuova squadra di governo impegna uomini nuovi: mi auguro che il rinnovamento giunga anche in periferia. Sulle regionale leggo le ipotesi più disparate e fantascientifiche. E‘ prematuro ogni discorso in merito. Antonio Tasso (Gruppo Misto): ” Dare la parola ai cittadini è sempre un’utile e doverosa attività democratica. Farlo in condizioni precarie, frettolose, capricciose, conseguenti a valutazioni di mero interesse di parte, suggerirebbe l’inopportunità di tale azione. Il ritorno alle urne in autunno, a seguito di una crisi agostana, avrebbe esposto il Paese a gravi rischi, determinati da diversi fattori: economici, finanziari e rapporti europei. Se fai parte di una organizzazione internazionale, come l’Unione Europea, di tutto ciò devi tenerne conto ed offrire stabilità governativa (di qualsiasi natura). Altrimenti, se ne hai la forza, decidi di abbandonare il gruppo e fare un percorso solitario (vedi Brexit). Questi sono fatti. Come è un fatto che l’apertura della crisi ad inizio 2020 non avrebbe dato alibi alla creazione di un governo, come quello appena nominato – peraltro, pienamente legittimato in una democrazia parlamentare – che non fa sfoggio di coerenza politica. Programmaticamente, e pragmaticamente, non avendo ancora operato, se non per una lettera di intenti (ottimi, quantunque generici), questo governo non è giudicabile. L’unico elemento di garanzia sull’impegno del neonato esecutivo nell’attuare i buoni propositi contrattuali, è costituito dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Una figura che – come riferito personalmente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso delle recenti consultazioni al Quirinale – è molto cresciuta politicamente dal suo primo insediamento, che ho imparato ad apprezzare, tra le altre, per le sue doti relazionali, e che posso ritenere garante dell’attuazione di un programma per gli italiani, indipendentemente dai contraenti dell’accordo di governo. In ambito locale, non potendo parlare per il M5S, posso solo affermare che è fuori discussione un mio coinvolgimento in un accordo col Partito Democratico. In questo caso non si tratta solo di una questione ideologica. Gli anni di “dominio politico” del PD hanno prodotto i pessimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti e sarà difficile rialzarsi in tempi brevi da questa drammatica situazione”. Massimiliano Ritucci (ex consigliere comunale 5S): “Questa decisione ha fatto emergere la vera natura di tanti uomini che per anni si sono mascherati da giustizialisti, moralisti, salvatori della patria, ma alla richiesta di un ribaltone non hanno esitato ad allinearsi alle scelte e alla volontà del capo del momento dimenticando anni di battaglie per cercare di annientare il nemico oggi diventato amico. Al netto delle tante belle o brutte parole spese negli anni, alla fine, sono i fatti a parlare e il dato certo è che il M5S, con questo accordo di governo con il PD, ha tradito il proprio elettorato e le reazioni sono sotto gli occhi di tutti. Il risultato del voto su Rousseau di appena circa 67.000 votanti a favore dell’accordo di un nuovo governo con il PD- arrivato solo dopo un indottrinamento diffuso durato diversi giorni, pur prendendolo per buono – non esprime la volontà del popolo Italiano, che portò il M5S ad essere la prima forza politica del Paese raggiungendo circa il 33% ottenendo la fiducia di oltre 10.500.000 italiani, con punte di oltre il 50% in tante regioni del Sud, a dimostrazione che non sarebbe stato impossibile raggiungere la maggioranza assoluta in parlamento, anche con questa assurda legge elettorale. Ma si é avuto fretta di arrivare scegliendo scorciatoie piene di insidie. Sarà stato per colpa del vincolo dei 2 mandati? La strategia Politica condotta dal M5S, dal 4 Marzo in poi, è stata fallimentare. Lo dimostrano i risultati delle successive competizioni elettorali e i vari sondaggi ma, invece di riflettere su gli eventuali errori commessi correndo al riparo, si è deciso di continuare il gioco al massacro scendendo a patti con il Diavolo e, soprattutto, ignorando le conseguenze che si avranno sui territori. Mentre a Roma si formerà un nuovo governo tra le 2 forze politiche tra le più divergenti della storia della Repubblica Italiana, le stesse nei Comuni e nelle Regioni si continueranno a dare battaglia per far valere le ragioni dell’una sull’altra, andando in contraddizione con quando accadrà a Roma, creando tantissima confusione nell’elettorato. Al netto di ciò che succederà a livello Nazionale, personalmente non mi presterei mai sul mio territorio a fare accordi con esponenti di un partito che ha mal gestito e malgovernato per tantissimi anni il nostro Comune e la nostra Regione, soprattutto dopo aver lottato con tutte le mie forze e possibilità per liberarci di loro e aver fatto capire alla gente che sono gli unici responsabili del disastro economico attuale e di tutte le relative conseguenze, che ricadranno sull’intera collettività per i prossimi anni. Continuerò a spendermi per la nostra città con la stessa serietà, coerenza e determinazione che mi hanno sempre contraddistinto. Lo farò nell’interesse comune, senza mai fare accordi o scendere a compromessi con chi ha fallito per incapacità ed ha agito, sempre e solo, per interessi propri o del proprio cerchio magico, sfruttando il ruolo di gestore della cosa pubblica. Cambiare sul serio, con le persone giuste e un valido progetto, si può. Non solo ci proveremo, ma ci riusciremo”. Gianni Fiore (ex consigliere 5S): “Quando ho scelto di scendere in campo in prima persona per cercare di cambiare le sorti del mio territorio e della nostra nazione l’ho fatto perché il Movimento 5 Stelle rispecchiava appieno i miei ideali e il mio modo di concepire la politica e la gestione della cosa pubblica. Non mi sono avvicinato al movimento 5 Stelle per fare politica ma ho scelto di fare politica visto che per la prima volta c’era un movimento che rispecchiava i miei ideali. In questi anni mi sono speso con tutte le mie forze con il supporto e la collaborazione un gruppo di persone che la pensava allo stesso modo. A partire dal 4 marzo abbiamo avuto la possibilità di dimostrare tutto il nostro valore e lottare per realizzare quello per cui siamo scesi in campo. A me personalmente non è mai andata giù l’idea del contratto con la lega, ma ho sperato che potesse essere un nuovo modo di governare e grazie al quale avremmo potuto cambiare alcune regole fondamentali per restituire diritti al popolo italiano. Purtroppo dopo 14 mesi ci siamo resi conto che tutti i partiti sono uguali, hanno come unico obiettivo gli interessi personali di partito. Ho ingoiato l’idea di collaborare con la lega perché in questi anni non è stata mai obiettivo diretto del Movimento 5 Stelle per quanto i suoi programmi politici non fossero assolutamente dal sottoscritto condivisi. Accettare oggi un accordo con il nostro principale nemico di questi ultimi cinque anni, il partito delle trivelle, il partito del salva banca Etruria, il partito del caso MPS, il partito che ha cercato di cambiare la costituzione, ecc., per il sottoscritto risulta impossibile. Se penso poi alla situazione territoriale la cosa è ancora più grave. Pensare che dopo 4 anni di lotta, dopo una serie di esposti e dopo aver dimostrato ai cittadini della mia città che la politica fatta dagli attori di quel partito è una politica nociva ai cittadini e ai loro diritti ora bisogna dialogare per forza vuol dire snaturare la mia persona e mettere da parte orgoglio e dignità personale. Io non ci sto. Preferisco tornare alla mia vita di semplice cittadino piuttosto che scendere a compromessi. Ritengo che la scelta di andare al voto e continuare a lottare per arrivare un giorno a poter gestire la cosa pubblica senza scendere a compromessi con nessuna parte politica era il nostro obiettivo. Sono sceso in campo perché il primo obiettivo del movimento era quello di governare senza scendere a compromessi, così come è stato fatto all’epoca con Renzi e con Bersani. All’epoca le regole erano le stesse eppure nessuno parlò di responsabilità. Mi auguro che la scelta fatta dal movimento 5 Stelle non sia l’ennesima scelta che comporterà un conto salatissimo per gli italiani anche per coloro i quali avevano creduto in questa nuova forza. Vorrei aggiungere un’altra cosa. Quando il Movimento 5 Stelle ha cominciato a muovere i primi passi tutto passava dalla piattaforma tanto da essere additati e presi in giro come coloro i quali non potevano andare nemmeno in bagno senza il consenso del voto online. All’incontro con Renzi ci fu lo streaming ottenuto dopo un lungo braccio di Ferro. E oggi? Perché non c’è nemmeno lo streaming delle riunioni fatte dai parlamentari eletti per decidere la linea politica da seguire. Chi ha deciso i punti che andavano messi nel contratto? Perché non siamo stati chiamati ad esprimerci sui punti da inserire nel contratto? Perché tra i punti non c’è la modifica della legge elettorale che invece doveva essere il primo punto imprescindibile visto che da quella dipende la stabilità e la possibilità di governare in maniera duratura? Tutto è al rimpasto, simboli, progetti e alleanze. Vedremo cosa succederà… a Manfredonia.

Raffaele di Sabato

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Commenti

  • forse non tutti sanno che abbiamo un ministrO di MANFREDONIA nel governo CONTE BIS. provate ad indovinare chi e’…….

    michele li bergolis 10/09/2019 13:48 Rispondi
  • bla bla bla bla bla bla bla bla la volpe non arriva all’uva e dice che è acerba Fino a quando conveniva avere la spalla si sono appoggiati, poi hanno litigato sulla merendina e si sono scompagnati. Ma credete che i fatti non si sanno in giro?
    a tutti e 5 non vi voterà piu nessuno

    Change la Damme 09/09/2019 10:57 Rispondi

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