Cambia la geografia dei ministri nel secondo governo Conte e prevale il sud: ora sono 11, su 21, i ministri nati in regioni meridionali (in testa c’è la Campania con 4 ministri, seguita dai 3 siciliani, 2 della Basilicata e altrettanti pugliesi). Si tratta di Di Maio (Esteri), Costa (Ambiente), Spadafora (Sport e Politiche Giovanili), Amendola (Affari Europei), Bonafede (Giustizia), Provenzano (Sud) e Catalfo (Lavoro e Politiche sociali). Due i pugliesi: Boccia (Affari Regionali) e Bellanova (Politiche agricole), i lucani: Speranza (Salute) e Lamorgese (Interno).
Un anno fa, sul totale di 18 ministri, i più numerosi erano i 6 lombardi. Nel Conte bis 8 vengono dal nord (le regioni più rappresentate sono il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia-Romagna con un paio di ministri ciascuna), oltre a un triestino e un veneto, mentre 2 sono i romani (Roberto Gualtieri e Lorenzo Fioramonti).