Evoca giorni di festa come quando la domenica si mangiava la pasta con il sugo. Strascinàti, come in un linguaggio universale, era l’eccellenza a tavola. Una tavola modesta nei giorni feriali, quando una scodella di pasta riuniva intorno tutta la famiglia, ma che si trasformava nelle occasioni da ricordare. Trascinàti dall’amore della poesia, quella autentica, schietta, dialettale Trascinàti dal sapore delle pietanze dei nostri nonni, indimenticabili, dai sapori ormai perduti. Trascinàti dalla passione della musica, quella scomparsa, quella dei contadini, degli operai, di chi lavorava e si divertiva cantando, la musica della verità, che sapeva raccontare il mondo meglio di qualsiasi giornalista. Abbiamo tentato di trasmettere e preservare tutti questi valori e questi tesori, con semplicità e con passione, la stessa che unisce poeti e musicisti, cuochi e camerieri, turisti desiderosi di apprendere e di scoprire culture e identità diverse dalle loro. Abbiamo provato a tuffarci nel passato, attraverso i sapori, le parole e la musica che speriamo, almeno per una serata, siano diventati linguaggio universale. Come in un negozio di cose antiche, i nostri ristoratori Nicola Valente, con Bettina e Nino (Camping Valle d’oro) e Matteo del Viscio e Angela Ferraraccio (Ristorante Amàdo – Villaggio Internazionale Di Monte), hanno fatto del loro meglio nel riproporci cibi e sapori di una volta. La poesia ci ha fatto sognare, con la coppia più allenata e collaudata del Gargano, il bravissimo Nicola Angelicchio e la pluripremiata Michela Di Perna, mentre la musica e le parole di Dario Fiscarelli, hanno fatto vibrare suoni arcaici e canti mai dimenticati Le chicche culinarie della tecnologa alimentare Sabrina Pupillo e la maestria nella conduzione di Lucrezia Giglio, hanno deliziato il pubblico accorso numeroso tutte e due le serate in quel di San Menaio. Il video e le foto di Nicola Pio de Felice, con l’ausilio dell’archivio di Michele Biscotti, che ringraziamo per la sua disponibilità, hanno «raccontato» il passato dei nostri avi, attraverso immagini e musica del compianto Vincenzo Di Lalla, che ha «prestato» la sua tarantella vichese grazie alla nota sensibilità di Marilena Verri, che ci mette sempre a disposizione l’immenso materiale artistico del suo compianto Vincenzo. In ultimo, voglio autocitarmi e ringraziare personalmente, per la preziosa e professionale collaborazione, tutti gli attori e protagonisti di questa cena spettacolo, che hanno permesso di ben figurare agli occhi dei sempre graditi ospiti. Insieme possiamo davvero fare qualcosa di buono per la nostra comunità, a partire dall’infaticabile Michele Gervasio (Pro Loco Vico del Gargano) ai partner degli eventi: CNA Vico – Cantine Nardella – Tenuta Santamaria, che con il loro prezioso contributo, hanno concretizzato l’aiuto necessario.
Tutto questo è stato il fascino di Strascìnati. Attenzione all’accento! Perché si possa ritornare a godere della memoria abitata con il gusto, i suoni, i canti e il dialetto dei tempi passati.
Michele Lauriola