In riferimento alle notizie circa i timori di chiusura o ridimensionamento dell’Ospedale “De Lellis” di Manfredonia, divulgate a mezzo stampa, la Direzione Generale della ASL Foggia chiarisce, innanzitutto, di non essere intervenuta in precedenza nella querelle poiché impegnata a cercare, nel merito, soluzioni sostenibili in modo da comunicare ai cittadini informazioni certe e non ambigue.
Innanzitutto è opportuno ribadire che la programmazione della rete ospedaliera è un atto regionale, che in questa fase è assoggettata alla approvazione dei ministeri affiancanti e che, pertanto, qualsiasi modifica non è né praticabile né prevista. Per cui non si può parlare di alcun depotenziamento o di chiusura visto che, peraltro, anche la recente Delibera di Giunta Regionale ha confermato strutture e posti letto in ordine alla qualificazione di ospedale di base.
“Per quanto concerne la riorganizzazione delle Unità Operative in strutture semplici e complesse all’interno dell’Ospedale di Manfredonia – chiarisce il Direttore Generale Vito Piazzolla – è ancora in corso. Nulla è stato deciso in via definitiva”.
In riferimento alle attività degli Ospedali di Base, è opportuno evidenziare che il Decreto Ministeriale 70/2015 non ha previsto la presenza di alcune discipline, soprattutto se organizzate in strutture complesse; è il caso, ad esempio, della Gastroenterologia.
Inizialmente, tra l’altro, la programmazione regionale aveva stabilito che negli Ospedali di Base non dovessero essere presenti Strutture Complesse. Questo, per via della delibera con la quale si sanciva il numero complessivo per ASL delle stesse (D.G.R. n. 1603/2018); numero di gran lunga inferiore a quelle previste dagli atti precedenti.
Contrariamente a ciò, la Direzione Generale sta lavorando, in sintonia con l’assessorato regionale alla Salute, per mantenere le strutture complesse sulla scorta delle particolari specificità dell’Ospedale di Manfredonia. Una volontà testimoniata, anche, dal fatto che non sono stati revocati i concorsi banditi per l’affidamento dei relativi incarichi di Direttore.
Il Presidente Michele Emiliano, il Direttore del Dipartimento di Promozione della Salute Vito Montanaro, insieme al Direttore Generale della ASL Foggia Vito Piazzolla, stanno valutando tutte le possibilità per non ridurre gli standard dell’Ospedale di Manfredonia, prevendendo, eventualmente, modifiche a quanto stabilito dagli atti regionali.
Tutto questo, identificare al meglio le funzioni dello stesso ospedale nell’ambito del complesso perimetro provinciale che include anche un’Azienda Ospedaliera a carattere universitario e un IRCCS a carattere ecclesiastico.
Per questo è in atto una valutazione anche legata all’eventuale incremento di posti letto e ad una identificazione del Presidio, oltre che per le acuzie, come importante polo di post acuzie per la riabilitazione e le lungodegenze, in continuità anche con tutte le altre strutture provinciali dedicate ai pazienti acuti.
Forte è l’impegno anche di alcuni consiglieri regionali e di alcuni interlocutori di riferimento della comunità locale che hanno sostenuto il confronto costante con la tecnostruttura assessorile per assicurare che la città di Manfredonia possa contare sulla migliore assistenza possibile. Risulta, tuttavia, incomprensibile come alcuni altri interlocutori politici di riferimento alimentino discussioni avendo contezza di quanto sancito in precedenza dagli atti regionali, pur avendo ruoli che avrebbero potuto mettere in discussione i provvedimenti nel momento della loro approvazione nelle sedi regionali e non nel momento della loro applicazione da parte della Direzione Generale.
Al momento, contrariamente a quanto sostenuto e riportato dagli organi di stampa, la Regione Puglia e la ASL Foggia sono impegnate a garantire uguali possibilità di cura a tutte le donne e gli uomini che usufruiscono dell’Ospedale di Manfredonia in modo da tutelare il diritto alla salute delle comunità locali e dei turisti che ogni anno scelgono di trascorrere le loro vacanze in Capitanata e specificatamente sul Gargano.
“Anche da questo punto di vista – precisa il Direttore Generale – siamo in dirittura d’arrivo per quanto concerne le procedure legate al fabbisogno aziendale di personale, che si concluderanno con l’autorizzazione ministeriale all’assunzione di nuove figure professionali. E tuttavia è inutile sottacere che la battaglia sull’assetto strutturale dell’Ospedale di Manfredonia non è esaustiva dei problemi, legati, invece, all’acquisizione del personale, in particolare in relazione ad alcune professionalità mediche come riferito ogni giorno anche dai mezzi di comunicazione su scala nazionale. La nostra Azienda vive costantemente le difficoltà di reclutamento e questo è il problema principale. Non tanto la qualificazione di una struttura se semplice o complessa. Basti pensare al concorso bandito per i medici di Pronto Soccorso, per il quale hanno presentato domanda in sedici, ma nessuno ha partecipato alle prove, andate deserte.
Tutto questo prescinde da timori e sospetti di chiusure e ridimensionamenti. La chiusura, la riorganizzazione e la classificazione di un Ospedale – ribadisce ilDirettore Generale – possono essere decise solo attraverso i piani di riordino gestiti dai ministeri della Salute e delle Finanze.
Resta, alla fine, nostro importante compito quello di trovare le soluzioni tecniche sostenibili assieme alle risorse necessarie per consolidare il ruolo che le nostre strutture devono svolgere a favore delle comunità di riferimento”.
Il Direttore Generale, infine, richiama tutti ad un confronto più razionale e maggiormente slegato dalle competizioni singole e dai localismi.
“È intenzione, pertanto, di questa ASL, – conclude Piazzolla – avviare, non appena la Regione ci confermerà alcune soluzioni già in parte definite, un percorso di confronto lucido e razionale sui dati di evidenza, sulle opportunità, sui vincoli e sulle criticità che tutte le riorganizzazioni, inevitabilmente, comportano”.
Ecco cosa hanno pensato per noi ,l’ospedale di Manfredonia si trasformará in un polo per la riabilitazione e le lungodegenze. Tutto chiaro! Solo che questa volta non staremo a guardare.