La stele daunia, datata al VII-VI secolo a.C., con decorazioni, tra cui un corteo di persone, elementi decorativi della veste, elementi geometrici vari.
Le stele daunie, lastre di pietra decorate, con vivaci raffigurazioni che presentano, come in un ‘film’, scene di vita quotidiana, di guerra, di caccia, di commerci, di riti religiosi, documentando anche l’abbigliamento maschile e femminile delle aristocrazie daunie, sono tra i manufatti più caratteristici della civiltà della Daunia. La prima fu scoperta agli inizi del Novecento, ma fu soprattutto negli anni Sessanta, grazie all’archeologo Silvio Ferri, professore a Pisa, che questa classe di oggetti fu valorizzata. Ferri riuscì a mettere insieme un gruppo di 1.200 pezzi, in gran parte conservati al Museo di Manfredonia. A partire dagli anni Sessanta le stele cominciarono a essere trafugate e a finire nei percorsi del commercio illegale, alimentando collezioni private, italiane e straniere, e anche esposizioni museali all’estero. È verosimilmente che in questo stesso contesto la stele messa in vendita a Londra sia giunta in Germania e poi in Inghilterra.
La stele della Fondazione Apulia felix, riportata in Daunia, è diventata così l’ambasciatrice della lotta allo scavo clandestino e al commercio illegale di reperti archeologici.
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Ah ah ah….. Manfredonia è la città da dove è partita la vicenda della riscoperta delle Stele Daune., grazie al dott. Mimi Rinaldi, che portò in alcune masserie del tavoliere il prof. Silvio Ferri, facendogli analizzare queste pietre particolari.
Manfredonia non ha un monumento dedicato alle Stele. La piazza appena inaugurata potrebbe averne una. Stiamo facendo tanto rumore per una stele comprata da Apulia Felix e nessuno parla della perenne chiusura del Castello laddove giacciono dormienti circa 1200 reperti o Stele Daune… Che vergogna!!!!