“Seconda in materia di ciclo illegale dei rifiuti nel 2018. Un lugubre primato per Foggia e la Capitanata che, tuttavia, la dice lunga sulle logiche che ancora presiedono al ciclo dei rifiuti e sui dati per buona parte insoddisfacenti sulla raccolta differenziata”. A dichiararlo è Adoc Foggia in relazione al rapporto “Ecomafia 2019”.
“Allarmanti anche i dati sull’illegalità nel ciclo del cemento, contro la fauna sulla terraferma e a mare, gli incendi e l’arte rubata. Il quadro d’insieme denota una totale mancanza di tutela e controllo del territorio ed enormi difficoltà nella programmazione e nella gestione del ciclo dei rifiuti. Non a caso, qualche mese fa, realizzammo un monitoraggio che metteva in risalto tutte le luci e le ombre della raccolta differenziata in Capitanata. È un sistema che fa acqua da tutte le parti e i cui costi finali si scaricano inevitabilmente sui cittadini-consumatori e sull’ambiente”, conclude Adoc Foggia.
Questo succede perché non si dà, ai comuni, la possibilità di costruire inceneritori, impianti di compostaggio. Non basta la raccolta differenziata, perché ci sono tanti tipi di rifiuti,che vanno trattati.
Quindi si dà tutto in appalto, ed ecco che spuntano le eco-mafie, e buona pace per gli ambientalisti, gli ecologisti ecc. ecc.