Fervono le notizie sui Social sulle sorti dell’Ospedale “San Camillo de Lellis” di Manfredonia. Ormai impazza di tutto in Rete. Emiliano, il governatore della Puglia: “Ha definito i manfredoniani (affettuosamente parlando) dei ‘cretini’ perché convinti erroneamente che il nostro ospedale sia a rischio chiusura. Se si vuole tranquillizzare la popolazione dicendo che l’ospedale non chiuderà, ma nel frattempo chiudono tutti i suoi reparti, non so chi sia più cretino (sempre affettuosamente parlando)”. Continua la polemica sui Social: “Per ben tre volte appella i Manfredoniani “cretini” che hanno contribuito alla sua ascesa al governo della regione. Il nostro ospedale era un fiore all’occhiello e punto di riferimento della popolazione del vasto territorio del Gargano con strutture complesse, quali psichiatria, gastroenterologia, cardiologia e Pronto soccorso. Invece a causa di scelte politiche molto discutibili assunte in regione, sono rimaste operativi i reparti di psichiatria e medicina. Il nostro Ospedale è stato falcidiato dei suoi reparti, trasformato in un ibrido poiché non ha né strutture di base e neanche complesse. Il San Camillo è in agonia non siamo cretini. Il declassamento del nostro ospedale e quindi la chiusura di diversi reparti ha creato numerosi disguidi ai cittadini locali e limitrofi, costretti ad elemosinare l’assistenza sanitaria alle strutture ospedaliere di Cerignola e San Severo, reali beneficiare di tale discutibile scelta. Oggi la Giunta Regionale approva il documento unico di riordino ospedaliero, classificando il “San Camillo” di Manfredonia “Ospedale di base”. Il Ministero della Salute ha espressamente richiesto un provvedimento unitario per l’intera rete ospedaliera, relativa alle strutture pubbliche e private accreditate, corredandosi dei documenti relativi al modello organizzativo delle reti tempo/dipendenti (infarto, ictus e trauma), trasporto materno infantile, rete oncologica e rete emergenza urgenza. Il riordino della rete ospedaliera dovrà essere attuato entro il 31/12/2020. Tra gli obiettivi essenziali, il documento sottolinea quello dell’integrazione ospedale/territorio. Al territorio viene chiesto di integrarsi con l’ospedale qualificando l’appropriatezza dell’accesso ai servizi ospedalieri e dall’altro la presa in carico efficace dei pazienti dimessi. All’ospedale viene contemporaneamente chiesto di ripensare la propria organizzazione e modalità di gestione alla luce delle nuove innovazioni gestionali come ad esempio l’intensità di cura. Occorrerà una diversa allocazione delle risorse, ridefinendo nel contempo forme alternative di assistenza (day service, ambulatorio). Il riassetto della rete ospedaliera non può consistere soltanto nel trasferimento di servizi al territorio, ma deve privilegiare dotazioni coerenti con le funzioni, alti livelli d’integrazione delle competenze e la ricerca costante di qualità e di adeguati volumi di attività per garantirne il mantenimento. Su questi principi/obiettivi gli operatori sanitari, le istituzioni e la politica locale e regionale dovranno necessariamente confrontarsi se si vuole garantire il diritto costituzionale alla salute dei cittadini.
Grazia Amoruso
di cretino ce uno solo Emiliano.noi siamo dei buoni a nulla ,sappiamo solo parlare fra noi,aspettiamo che le cose scendono dal cielo.IO sono stato 30 anni fuori da Manfredonia .non so come definirla questa città……..matteo
Gradirei sapere dal Presidente Emiliano e dai Politici Locali che hanno rappresentato e governato Manfredonia in diversi livelli ( locale, regionale e nazionale ) quali sono i motivi che hanno indotto la Giunta Regionale a classificare l’Ospedale San Camillo de Lellis come ospedale di ” Base “, rispetto a quello di Cerignola e San Severo. Devo dedurre che la Politica non conosce affatto il territorio del Sud Gargano che ha un bacino di utenza di gran lunga superiore ai precitati nosocomi. Basti considerare che su Manfredonia gravitano le popolazioni, oltre ovviamente di Manfredonia, anche quelle di Mattinata, Zapponeta, Monte Sant’Angelo e Vieste.
Perchè questa utenza deve essere necessariamente dirottata su San Giovanni Rotondo ? Non è che per caso tutta l’Azione politica nazionale e regionale mira a distruggere la sanità pubblica ?
Credo che le popolazioni interessate abbiano il sacrosanto diritto di sapere il perché della declassificazione del loro ospedale !! Vero, Emiliano ?