Domenica 22 Dicembre 2024

Evoluzione della stampa: dall’inchiostro su carta al 3D nella moda

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Ne è passato di tempo dalla stampa a caratteri mobili messa a punta da Gutenberg nel 1455, ma seppur in nuove modalità la stampa è oggi più che mai praticata. Tra le forme più note ritroviamo la possibilità di imprimere immagini e scritti su carta, tendenza questa che ha favorito il secolo scorso la diffusione di giornali e libri.

In particolar modo negli anni 70’ c’è stato un boom del fenomeno grazie ai costi di acquisto delle stampanti divenute più abbordabili. C’è stato poi negli anni 90’ l’avvento della stampa digitale. Stiamo parlando di stampanti ad aghi, inchiostro o laser, che consentono di riportare l’immagine direttamente su supporto cartaceo o di altro tipo.

Oggi, infatti, la stampa non è più destinata soltanto alla carta. L’architetto Carlo Ratti ha addirittura pensato di progettare un robot, denominato Scribit, in grado di stampare disegni sulle pareti di casa e gestibile da appscaricabile su smartphone.  E se avere un robot che decora le pareti di casa non è una cosa che si vede tutti i giorni, di certo più apprezzato e noto è il ruolo che la stampa riveste oggi nella moda.

La stampa di magliette polo personalizzate è all’ordine del giorno e ciò vale sia per chi porta avanti campagne promozionali per il proprio brand, sia per chi decide di fare un regalo o fare in modo che l’abbigliamento indossato rispecchi in tutto e per tutto la propria personalità. Loghi, nomi, disegni, frasi, rimandi all’arte contemporanea sono solo alcune delle stampe più gettonate.

Non è finita, perché l’ultima rivoluzione della stampa è quella che chiama in causa la tecnologia 3D. Si tratta cioè della possibilità di dare vita a degli oggetti tridimensionali, partendo da un software in grado di creare un modello 3D, che viene successivamente stampato. Il meccanismo in questione ha risvolti positivi su vari fronti: si possono creare manufatti artistici, oggettistica per la casa o addirittura riprodurre parti del corpo e quindi c’è anche uno scopo legato alla ricerca scientifica.

Senza considerare che pure nella moda il 3D ha conquistato una fetta di terreno non indifferente, vedasi le creazioni della stilista Iris van Herpen. E se a perdere punti è secondo alcuni la vestibilità del capo, di certo a compensare ciò c’è l’effetto sorpresa che lascia tutti di stucco.

Articolo presente in:
Dall'Italia

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