E’ raggelante sentir dire da chi sta operando per analizzare i rapporti tra: mafia-economia-politica della nostra comunità: “…non è possibile ridurre una città in queste condizioni in pochi anni…”. E’ l’effetto esplosivo della miscela Campo-Riccardi al potere della città da venti anni che, con i tanti discepoli segugi, 
hanno degenerato la reputazione della nostra Manfredonia. Venne chiamato Giuda, dagli ex alleati della frangia riccardiana, Damiano D’Ambrosio, capogruppo del PD, quando nell’ultimo consiglio comunale di quel 18 aprile 2019, giovedì Santo, non votò a favore del DUP (Documento Unico di Programmazione) 2019-2021. Troppi i traditori hanno calpestato la fiducia dei propri elettori e concittadini. Dallo scorso 30 aprile, il Commissario Straordinario dott. Vittorio Piscitelli sta cercando di comprendere come poter trovare l’equilibrio nel Piano di riequilibrio approvato dall’ultimo Governo cittadino. Circa 15 i milioni di debiti accertati ma si sta analizzando approfonditamente se nei meandri del bilancio si celano altre partite debitorie, e non si esclude che verranno fuori. Si stanno analizzando i valori dei beni alienabili. Il rischio della mancata certificazione del piano di riequilibrio è che potrebbe portarci al dissesto, al fallimento. Anche se solitamente, quando c’è un’amministrazione commissariale, la Corte dei Conti cerca di garantire un’altra chances per il riassestamento dei conti, visto che i Commissari straordinari operano per senso di stato a differenza di molti politici. La Mission del Commissario è quella di alleggerire il Comune da una serie di passività, oneri, come l’eliminazione della Gestione Tributi che porterà probabilmente il licenziamento dei dipendenti, la lotta agli evasori, cercando di recuperare risorse su impianti di produzione di energie alternative e su tanti altri fronti. Nel frattempo, i tre membri della commissione di accesso agli atti, che stanno controllando i documenti amministrativi del Comune di Manfredonia per possibili infiltrazioni mafiose, completeranno il proprio lavoro il prossimo 3 luglio. La relazione sarà poi trasmessa al Prefetto di Foggia che avrà un massimo di 45 giorni entro il quale dovrà valutarla, portandola anche all’attenzione del Comitato Provinciale dell’Ordine di Sicurezza Pubblica, organo consultivo del quale fanno parte il Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri ed il Comandante il Gruppo Guardia di Finanza, alla presenza anche del Procuratore della Repubblica del Tribunale di Foggia. Il Prefetto, sentito il Comitato, invierà tutto al Ministero degli Interni che nell’arco massimo di un mese svilupperà un’istruttoria che rimetterà nelle mani del Ministro degli Interni dove sarà maturata la decisione. Il Ministro, se condivide la proposta di scioglimento, la manderà alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che, in occasione del primo consiglio deciderà se sciogliere o meno per mafia il comune. Nel caso in cui venisse sciolto il Comune, a quel punto la gestione cittadina sarebbe affidata ad una terna, una Commissione, dove uno dei tre è un Prefetto Primus inter pares, con gli stessi poteri degli altri due componenti in carica per un minimo di 18 mesi e per un massimo di proroga di altri 6 mesi. Dopo questo tempo si potranno indire nuove elezioni politiche. Oggi a sostenere il lavoro del Commissario Straordinario, dott. Vittorio Piscitelli, c’è il vicario, la dott.ssa 
Francesca Crea (vice Prefetto) e la dott.ssa Pasqua Tirelli funzionario economico-finanziario della Prefettura di Foggia. E’ tempo di guardare avanti, il tempo del riscatto, il tempo del rimboccarsi le maniche, il tempo di rimanere uniti nel senso più stretto di comunità. Un giorno una nuova alba potrebbe trovarci migliori di come siamo stati. L’orgoglio di essere manfredoniani deve darci la spinta per fare, cambiare la terra che era dei nostri padri e che consegneremo ai nostri figli, glielo dobbiamo.
di Raffaele di Sabato
foto dell’alba Gabbiano Manfredi
