La bestia nera che combattono è la noncuranza, contro quel senso civico che difetta in chi preferisce assegnare al vento la carta delle caramelle, i mozziconi e i fazzoletti usati piuttosto che gettarli nel cestino.
Hanno liberato dall’immondizia le aiuole che arredavano la fontana, operando con discrezione, accorciando i cespugli, innaffiando i fiori che hanno piantano e togliendo i petali secchi e rastrellando le foglie secche.
Sono Pietro il Custode e Matteo Cinque, coloro che preservano la Piazzetta del Daino, al Lido di Siponto, dall’incuria.
Pietro arriva con la sua auto, e con badili, cesoie, rastrelli e sacchi a volontà da una sistemazione al cuore del lido, ogni giorno una sistematina per rendere decorosi gli spazi. Matteo ogni mattina va ad aprire il suo bar e con Pietro fanno il punto sulla fontana, e così a proprie spese hanno piantato i fiori, ed hanno ripristinato il funzionamento della fontanella.
Il loro intervento non si sostituisce all’attività ordinaria di pulizia della città, ma è un carburante efficiente a mettere in moto il coinvolgimento, a far sentire alla collettività lo scatto etico di cittadini che si mettono all’opera, qualche ora la settimana, a mantenere lustro soprattutto d’estate il centro vacanziero del golfo.
Ed è proprio questo far leva sul senso civico di alcuni sipontini, che deve essere una ripartenza per il riscatto della città, quasi un riappropriarsi del territorio, per dedicare agli altri una parte del proprio tempo.