L’appello di mons. Franco Moscone, arcivescovo della diocesi Manfredonia– Vieste – S. Giovanni Rotondo in difesa del P.O. S. Camillo de Lellis di Manfredonia, ha scosso le nostre coscienze ed indicato la strada della coerenza all’etica professionale a tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo. Unanime, spontanea ed entusiastica è stata la partecipazione dei circa trenta medici che hanno preso parte al 1° incontro degli operatori della sanità manfredoniana, la quale ha manifestato l’intenzione di non delegare ad altri, compiti e competenze proprie della loro funzione, ma, anzi, di chiedere conto, a chi ha esercitato questa delega, le ragioni della condizione di precarietà e declassamento della sanità a Manfredonia.
Molteplici le argomentazioni e le soluzioni poste all’attenzione dell’assemblea. Sono stati individuati i seguenti temi che saranno oggetto di approfondimento e valutazione, e definite le fasi operative:
1. Costituire un comitato cittadino per gestire le attività di verifica, di promozione e di attuazione delle proposte condivise
2. Costituire un gruppo di lavoro con avvocati ed esperti della materia per una valutazione complessiva della normativa e delle sue possibili ricadute sulla funzionalità del P.O. S. Camillo e sul territorio.
3. Costituire un gruppo di lavoro per realizzare un progetto per l’ospedale al fine di qualificarlo e renderlo più efficiente
L’assemblea degli operatori della sanità manfredoniana si è aggiornata a mercoledì prossimo 3 luglio h 20,00 sempre nella stessa sede, via cala del fico n1, c/o Studio Medico Associato “G. Moscati”.
I delegati “Protempore”: Dott. Renato Sammarco
Dott. Gaetano Granatiero
L’ospedale è alla deriva. I cittadini si rivolgono a Foggia e San Giovanni. Bisogna mantenerlo in vita per far lavorare i soliti raccomandati, altrimenti poverini devono fare i pendolari.
Chiudetelo non serve a nulla
Ci mamdate a san giovanni per un morso di zanzara
sarebbe anche ora di muoversi