L’associazione La Fenice ha fatto parlare di sé nell’ultimo carnevale. Infatti, nonostante le nere premesse che non garantivano sostegno economico, e fino all’ultimo nemmeno lo svolgimento dell’importante 
manifestazione sipontina, ha realizzato un bellissimo gruppo. Costumi originali e spettacolari, musiche coinvolgenti e una splendida coreografia hanno fatto sì che il gruppo “I chep nostre so na jongl” ottenesse il primo premio e il prestigioso trofeo “Tinella Capurso”, accoppiata mai riuscita anche ai gruppi delle associazioni storiche. Siamo quasi alle porte dell’estate e parliamo già di Carnevale? Potrebbe sembrare l’idea bizzarra di un’articolista a secco di notizie, e invece no. La notizia è che questa bella associazione, nata da soli tre anni, facendo passi da gigante, è stata selezionata per un finanziamento di ben 50.000 Euro per il progetto “SPARC – Creativity hubs for sustainable development through the valorization of cultural heritage assets” (n.d.r. Fulcri di creatività per uno sviluppo sostenibile attraverso la valorizzazione delle risorse del retaggio culturale) inserito nel “Programma Europeo di Cooperazione transfrontaliera 2014 – 2020 Interreg Greece – Italy” realizzato dalla Regione Puglia e il Teatro Pubblico Pugliese. Il progetto SPARC mira a valorizzare il Patrimonio Culturale e Naturale e a rafforzare l’Economia 
del Turismo sostenibile in Puglia mediante il supporto alle Industrie Creative e Culturali regionali, in sinergia con il Sistema dei Carnevali di Puglia. Convinti che le Industrie Creative e Culturali possano svolgere un importante ruolo nello sviluppo socio-economico di un territorio, SPARC intende metterle al centro di un percorso di sviluppo sostenibile che coinvolga anche il turismo, l’artigianato, l’enogastronomia. Tutto questo per valorizzare il patrimonio naturale e culturale rafforzando il turismo sostenibile in Puglia. Ma cosa hanno proposto i nostri amici dell’Associazione La Fenice per essere stati selezionati? Qualcosa di cui si parla da anni, ma che nessuno ha avuto il coraggio di mettere in pratica finora: La fabbrica del Carnevale. Se ci pensiamo bene, Manfredonia nei mesi precedenti l’arrivo del carnevale è già una fabbrica del carnevale, anzi una vera industria. Le menti più brillanti e ingegnose, stilisti, coreografi, elettricisti, sarte, falegnami, cartapestai e ogni genere di maestranze, parliamo di migliaia di persone, si mettono insieme e realizzano quei piccoli capolavori che sono i gruppi di carnevale e i carri allegorici. E allora perché non istituire un’accademia che lavori tutto l’anno e che insegni ai giovani, ma anche a chiunque voglia cimentarsi, tutta questa sapienza? La cartapesta è ormai competenza di pochi, bravissimi, cartapestai che quando smetteranno di realizzarla porteranno con sé questa conoscenza senza averla tramandata. Il progetto presentato dall’Associazione La Fenice non solo permetterà di tramandare una tradizione lunga più di mezzo secolo, ma potrebbe attrarre un turismo interessato anche alla cultura “immateriale”, quella delle tradizioni e delle arti antiche. Allora sì che si potrà davvero parlare di “Carnevale tutto l’anno”.
di Mariantonietta di Sabato
