Nel corso del Direttivo di Circolo di mercoledì 12 giugno, ho presentato le mie dimissioni da segretaria del Circolo stesso.
Dopo quasi due anni dalla mia elezione, abbiamo maturato (io e tutta la segreteria) questa decisione, nella certezza che sia necessario, dopo alterne vicende, aprire una fase nuova per ridare slancio e forza all’azione politica del nostro partito.
Abbiamo voluto credere, in questi mesi, che saremmo riusciti a portare avanti un progetto che proiettasse il PD locale nel futuro, un progetto per il futuro. Lo abbiamo invece solo iniziato, abbozzato…
Avevamo ben fermo nella mente il “progetto”: ci siamo messi al lavoro, con passione e impegno, con determinazione, ma gli eventi e le contingenze ci hanno travolti, ci hanno sfiancati e non ci hanno consentito di lavorare con serenità.
Non siamo riusciti a coinvolgere adeguatamente quanti, pur in ‘sintonia’ con noi, sono rimasti sull’uscio senza trovare le giuste motivazioni per condividere il percorso e provare insieme con noi a trovare risposte e soluzioni alle diverse problematiche cittadine.
Urge una analisi politica profonda e seria di quanto è accaduto, del punto in cui siamo arrivati, di come ci siamo arrivati. Sicuramente per noi, come segreteria, queste dimissioni rappresentano una sconfitta, una battuta d’arresto, ma non deve essere così per questa Comunità. Questa fase che si apre oggi deve spronarci a ri-partire con coraggio e umiltà. Servirà di certo una puntuale autocritica sulle relazioni e le alleanze che si sono costruite, considerando quanti limiti esse hanno evidenziato.
Bisognerà riflettere, con serietà e responsabilità, su quello che è successo in questi anni ed evidenziare le forti criticità che certi “equilibri” hanno fatto emergere. Una riflessione lucida e “profonda” di quello che si è fatto diventa oggi quanto mai fondamentale, in vista di una prospettiva futura. Certe scelte del passato, spesso non condivise, forse inopportune, hanno creato “voragini” tra il PD e la cittadinanza tutta. Avremmo dovuto governare con più determinazione certi processi che, invece, forse, ci siamo limitati ad osservare distrattamente.
Il PD ha bisogno di ‘riconnettersi con la Città’.
Se oggi si arriva a questa decisione, sicuramente sofferta per non portare a termine l’impegno preso, è perché crediamo fermamente che il partito vada ‘ripensato’ e ricostruito, con diversi protagonisti. Dobbiamo metterci subito al lavoro per recuperare quanti hanno voglia e passione per costruire e sostenere un progetto credibile per la nostra Città. La comunità democratica cittadina è chiamata oggi a ripartire con umiltà, entusiasmo, concentrazione, passione ed energia, caratteristiche fondamentali per ridare slancio alle nostre proposte per la città.
Noi ci siamo, noi non ‘scappiamo’: lavoreremo insieme per una ‘rigenerazione politica’ di cui questa Città ha urgente bisogno. Voglio personalmente ringraziare gli iscritti che mi hanno dato la loro fiducia nell’ottobre del 2017, tutti i componenti della segreteria che mi hanno supportato in questo percorso e tutto il gruppo dirigente del Partito Democratico di Manfredonia.
Spero di essere stata all’altezza del compito affidatomi: ho cercato di portarlo avanti con impegno e tanta passione. Grazie a tutti e a tutte!
Michela Quitadamo
La sinistra è morta da tanto tempo….alla Bolognina….
Anche voi,siete responsabile di tutto quello che e successo a Manfredonia. Per che non siete state capace di dare discontinuità a Riccardi.Nel partito ci devono stare nuove leve, giovani onesti e senza compromessi,fuori dal partito tipi come Campo, D,ambrosio, zingaretti, ognissanti, ed altri che sono stati in questi anni al comune, e che si sono sporcate le mani e hanno sistemati parenti in tutti i settori pubblici.
Si, si… Ciao, ciao….
Brava Michela! Bravi anche i componenti della Segreteria. Le motivazioni addotte, conseguenti a fatti e comportamenti che poco si addicono a un partito che si proclama rappresentante di valori squisitamente di sinistra, quali il diritto al lavoro, attenuazione delle disuguaglianze sociali, attuazione piena del principio costituzionale di solidarietà e di inclusione, sono oggi molto compromessi. Ma soprattutto compromessa è la credibilità nella direzione del partito che non ha avuto il coraggio di prendere una posizione netta rispetto alle vicende Palamara – Lotti – Ferri che sta ampliando enormemente la sfiducia dei lavoratori che dal PD si aspettano maggiore determinazione. I comportamenti di alcuni personaggi, che hanno ricoperto e ricoprono ruoli importanti, stanno distruggendo il patrimonio ideale della Sinistra. Persone come Lotti e Ferri andavano ripudiate da subito, senza tentennamenti. Invece, i veti incrociati delle correnti presenti nel PD hanno paralizzato e stanno ad oggi paralizzando qualsiasi tentativo di riprendere la via per il conseguimento dei valori della Sinistra. Occorre maggiore coraggio, anche assumendo provvedimenti coraggiosi verso i riottosi e verso coloro che pensano solo al proprio vantaggio particolare. L’assenza di coraggio da parte dei dirigenti del PD allontanerà dalla politica sempre più i lavoratori che si sentono traditi dalla mancanza di determinazione nel perseguimento degli ideali della Sinistra.
Brava, Michela. Bravi tutti i componenti della Segreteria. Le motivazioni e le analisi che le hanno determinate sono certamente condivisibili anche a livello nazionale. La dimostrazione dell’incapacità della direzione nazionale del PD emerge anche dalle vicende Palamara – Lotti – Ferri in ordine alle quali nessuno, neanche Zingaretti, ha avuto il coraggio di neutralizzare sbattendo fuori dal partito il Lotti. Anche, forse, per i veti incrociati delle varie correnti che, a causa della difesa di interessi particolari, stanno distruggendo il patrimonio ideale della Sinistra.