Alquanto travagliata la gestione della secolare “Casa di Riposo Anna Rizzi”, gestita dall’ASP – SMAR (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona). Da oltre un decennio è caduta in una crisi profonda che ancora oggi si sta tentando di risolvere. Dopo lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione presieduto da Paolo Balzamo, nel 2014 la Regione Puglia ne affida la gestione straordinaria prima ad Angela Egidio e successivamente a Grazia Pennella. Nel tempo, però la situazione è continuata a precipitare provocando una serie di proteste seguite da numerosi scioperi da parte del personale, senza stipendio dal giugno 2018, motivo che ha fatto pensare ad una possibile chiusura della struttura. Conseguenza: lasciare sul lastrico i sei dipendenti di ruolo che, nonostante tutto, con alto senso del dovere e rispettosi delle esigenze degli ospiti anziani, hanno continuato a prestare servizio. Stessa cosa dicasi per i diciannove operatori della Coop Re Manfredi che gestisce i servizi e la ristorazione. Non più tardi di un mese fa l’extrema ratio, la dimissionaria Grazia Pennella, non riuscendo ad arginare le catastrofiche condizioni economiche, dovute alla notevole riduzione dei contributi erogati nel tempo dal Comune di Manfredonia per servizi prestati alle persone, e alla impossibilità di alienare parecchi beni immobili, aveva già predisposto l’allontanamento dei trenta ospiti dalla struttura, ospiti che per il loro soggiorno nella casa versano mensilmente una retta di 1.400 euro. Grave sarebbe stato, quindi, il danno per gli stessi se ciò si fosse avverato, oltre al pesante disagio per le famiglie e i congiunti. La speranza, però, è sempre l’ultima a morire. Nei giorni scorsi, infatti, è accaduto un fatto nuovo. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, consapevole del gravità del problema, grazie anche all’opera incisiva delle OO.SS di categoria, ha espresso parere che la Casa di Riposo Anna Rizzi non venga chiusa, provvedendo a nominare un terzo commissario straordinario nella persona del dott. Marco Preverin, commercialista e revisore contabile di Bari, esperto nella gestione delle ASP. Nella malcelata speranza che si riesca a fare il miracolo, e quindi a risollevare le sorti della storica struttura, la più antica della città che dal 1904, anno della sua fondazione, ha accolto e assistito con amore e tanta dedizione migliaia di anziani. Anche se fino ad oggi poco o nulla è stato fatto, siamo fiduciosi che il miracolo avverrà, perché i nostri anziani possano continuare a vivere serenamente la loro esistenza.
Matteo di Sabato