Gli incontri fortuiti sono spesso i più illuminanti. E’ quello che è accaduto alla Bottega degli Apocrifi con Don Lorenzo Milani. Galeotta fu la presentazione di un libro sulla figura del fondatore della scuola di Barbiana. Una sorte analoga è accaduta all’Arcivescovo Padre Franco Moscone. “Il primo incontro con Lorenzo Milani è avvenuto il 1 Luglio 1976” dichiara Padre Franco, “durante la prima prova dell’esame di maturità”. Lì lesse per la prima volta della scuola di Barbiana. Don Milani era morto già da 9 anni e prima di allora non ne aveva mai sentito parlare. “Non scelsi quella traccia però, ma quella di letteratura su Dante”- ironizza. In questo clima di serena convivialità, con pubblico e relatori sul palco, “il luogo intimo che scegliamo per dirci le cose” come afferma Stefania Marrone, ha avuto luogo presso il Teatro Comunale Lucio Dalla lo scorso 28 Maggio un appuntamento dal titolo “Dialoghi su Don Lorenzo Milani”, un incontro per ritrovare un punto di convergenza tra Teatro e Chiesa, una sintonia percepibile nel termine educazione. Educazione intesa secondo l’accezione di Paulo Freire “Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo”.
Durante l’evento sono stati proiettati dei momenti salienti dello spettacolo realizzato da Bottega degli Apocrifi sulla figura di Don Lorenzo Milani, “uno spettacolo che per essere drammaturgicamente valido deve necessariamente articolarsi a partire da un conflitto per poi snodarsi in un finale lieto o tragico. Bottega degli Apocrifi ritrova questo elemento di conflitto nella relazione con la madre agnostica” – riferisce Stefania Marrone. E’ stato “Esperienze pastorali” il testo di Don Lorenzo Milani di cui la compagnia si è maggiormente servita per la sceneggiatura dello spettacolo. Giunto a Barbiana dopo l’esperienza a San Donato, la quale è stata “sicuramente preludio della scuola di Barbiana, ma senza Barbiana il suo metodo non avrebbe avuto lo stesso successo”- continua Padre Franco, Don Milani percepisce che la gente non va a messa ed è per questo che è opportuno andare a cercare le persone, persone che non parlano la sua lingua. E’ da lì che bisogna ripartire in quanto come affermava Don Milani “una parola in meno che sai oggi è un calcio in culo che prendi domani”. E’ possibile utilizzare oggi il suo metodo nelle Parrocchie, riproponendo quel principio cardine della scrittura collettiva come strumento utile per stimolare il pensiero critico? Padre Franco afferma come “la parola parrocchia contenga in sè la parola oikìa (casa) e non scuola. Casa intesa come focolare e non solo come edificio. La parola scuola invece deriva da scholè che significa tempo libero, ora invece la scuola è diventata tempo pieno. La scuola di Barbiana era una scuola caratterizzata dalla libertà del tempo, nonostante fosse aperta tutti i giorni per 12 ore al giorno. La speranza di trovare altre personalità come quella di Don Milani è tutt’oggi plausibile”. L’incontro è terminato con l’auspicio che vengano organizzate altre iniziative per far sì che la Comunità educante operante sul territorio possa cooperare per un fine comune: il contrasto alla povertà educativa, trovando insieme delle strategie possibili, facendo della scuola di Barbiana un modello da seguire.
Angela la Torre