Sabato 2 Novembre 2024

E adesso chi paga?

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Chi è il responsabile per le conseguenze economiche e per gli atti adottati nella gestione della città di Manfredonia? A volerli elencare tutti servirebbe gran parte di questo articolo. Chi ha seguito le vicende politiche degli ultimi… 20 anni sicuramente lo saprà, ma la questione è proprio questa: chi ha seguito le dinamiche politiche di questi ultimi disastrosi decenni? La scarsa partecipazione sociale alla dissennata gestione politica cittadina, e il silenzio assenso al loro modo di operare, ci ha portato alla resa dei conti, al salato conto da pagare. Come poteva un sistema cittadino sostentarsi e sopravvivere con le tante disfunzioni di risorse economiche non colmate da proporzionate entrate? Il piano di riequilibrio finanziario, approvato dai nostri ex amministratori, ci ha condannati a pagare le perdite accumulate in anni e anni di politica affarista e socialmente disastrosa. Quasi 15 milioni da risanare in 10 anni, fino al 2027. Potremmo dire: “… ve lo avevamo detto”. Oggi insorgono le associazioni di categoria, quelle che appaiono quando il danno è ormai compiuto, quando le uova sono ormai rotte e si piange sul latte versato. Quanti fino a ieri hanno occupato il suolo pubblico non pagando la giusta tassa, quanti hanno affisso cartelli e cartelloni pubblicitari senza ricevere alcun controllo? Si è perso il conto, troppo spesso volutamente, delle persone che grazie alla politica sono state sottratte dal pagamento delle imposte, canoni e diritti di segreteria. Ad appesantire oltremodo la situazione c’è la mancanza totale di controlli ed accertamenti fiscali. Era tutto prevedibile, visto che un’importante ala della politica veterana al governo cittadino ha gestito in autonomia e spudoratamente, per anni, come un bancomat, l’organizzazione che avrebbe dovuto attingere le imposte e accertare gli evasori. La cara Gestione Tributi, eldorado per “ominicchi” che ancora ricoprono cariche politiche nazionali e regionali. Sapevamo che avrebbero aumentato la tassa sul suolo pubblico, così come sapevamo che avrebbero appesantito molte altre imposte comunali e ridotto drasticamente i servizi pubblici. Ora, crediamo serva a poco andare a piangere dal Commissario Prefettizio, incaricato di traghettare la città verso un nuovo governo. Tappa importante sarà luglio, quando si saprà dell’esito sulle indagini della commissione che sta indagando sulle ipotizzate infiltrazioni mafiose nel nostro sistema amministrativo. Ma ancora più cruciale sarà il lavoro a carico del “governatore” pro-tempore della città che dovrà verificare se il piano di rientro approvato in aula consiliare è conforme e corretto rispetto ai “veri” dati di bilancio. Perché il Commissario potrebbe anche accertare che il debito da ripianare non è di “soli” 15 milioni, circa ma qualcosa di più. In tal caso sarà necessario riorganizzare il piano di riequilibrio finanziario e al quel punto non potrà essere più buio della mezzanotte. Noi ci auguriamo che questo non accada poiché in tal caso uno dei rischi potrebbe essere il dissesto, il fallimento della nostra città. Ancora in corso il bando per la gestione dei parcheggi pubblici e per la nuova gestione tributi che, guarda caso, costerà un terzo rispetto a quanto è costata fino ad oggi. Vaga ancora nel limbo la riorganizzazione della cartellonistica pubblicitaria stradale e a breve dovrà essere assegnato ad un nuovo gestore anche il campo sportivo Miramare. Tutti settori che dovevano, potevano e avrebbero dovuto portare risorse per pagare i servizi pubblici. Tutto accade in un momento in cui l’economia è ferma e il lavoro scarseggia. A farne le spese, purtroppo, molti onesti cittadini che nonostante abbiano sempre rigato dritto dovranno pagare i debiti prodotti dagli evasori e dai maldestri amministratori. Sarebbe il caso di costruire un processo pubblico che elevi su di un pulpito della vergogna, tutti quei dirigenti di partito, amministratori e dirigenti comunali incapaci di svolgere il proprio dovere e colpevoli di averci condotto fino a qui, grazie anche al complice silenzio di molti di noi.

Raffaele di Sabato

 

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Commenti

  • Con questi amministratori che ci hanno portato alla deriva bisognerebbe solo non pagare più nulla neanche noi che abbiamo fatto sempre il nostro dovere. I signori che festeggiano in continuazione al bar a bere e a mangiare con i soldi nostri se hanno un po di rispetto per i cittadini che l’hanno votato devono prendere i soldi presi ingiustamente e coprire i buchi che hanno prodotto per aiutare i soliti amici. Hanno anche il coraggio di rinvenire a chiedere voti per le europee. Non ci sono parole per desctiverli.Ma chi legge ha sicuramente già capito.

    Cittadino stufo. 23/05/2019 14:05 Rispondi
  • Complimenti per l’articolo ben fatto è costruttivo. La risposta alla sua domanda è semplice e tutti la conoscono. Paga pantalone: il solito fesso che paga tutto e per tempo.Non riusciamo a contenere l’evasione nei limiti fisiologici di altri paesi europei. Ma è davvero impossibile sconfiggere l’evasione a colpi di condoni, sconti, rottamazioni e pace fiscale.
    Elogiare la furbizia e la capacità di adattamento a questo sistema, abbiamo contribuito ad indebolire le fondamenta della casa comune.
    Noi cittadini, avendo più senso civico, possiamo risanare le mura cambiando mentalità e non accettare sempre passivamente questo stato di cose.
    Giuseppe Ciociola

    giuseppe Ciociola 20/05/2019 11:15 Rispondi

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