Manifestare in forma pacifica è possibile, non è un ossimoro e in questo caso, più che mai, è un dovere morale al cui richiamo dobbiamo prestare orecchie, braccia, gambe e voce!
Ed è quello che faremo, tutti uniti, a prescindere dal colore politico. Abbiamo lottato per ottenere uno Stato democratico e continueremo a lottare affinché non venga nuovamente sovvertito.
Le nostre armi non potranno mai essere violente perché il nostro è un messaggio di pace universale, di trasparenza, di legalità, di giustizia, di uguaglianza e di coesione. Per questo motivo daremo il benvenuto al Ministro Salvini a modo nostro, nella nostra amata terra che profuma di lavoro, di impegno e fatica. Le nostre mani nodose, le nostre fronti corrugate, la pelle arsa dal sole sono le cicatrici che portiamo con orgoglio perché rappresentano la nostra identità di lavoratori onesti. Non siamo fannulloni, non siamo scansafatiche e soprattutto siamo qui oggi per ricordare non solo al Ministro Salvini, ma anche e soprattutto alla nostra comunità che noi non dimentichiamo!! Non dimentichiamo gli insulti ricevuti, le ingiurie e le accuse che ci sono state rivolte.
Essere “terroni” per noi è motivo di vanto, non di scherno. La nostra “questione meridionale” va risolta una volta per tutte, non con mera propaganda o con frasi ad effetto, bensì con soluzioni concrete e tangibili atte ad unirci sempre più ad una realtà nazionale ed europea. Non isoliamoci, non arrendiamoci, perché non ci avranno mai come vorrebbero.
Siamo meridionali, siamo italiani, siamo europei, siamo figlia di una terra che sa coniugare etica dello Stato, responsabilità verso le Istituzioni ma anche coraggio di generare una cultura e una politica in grado di guardare alle persone con sguardo di attenzione.