“I frutti che accompagnano il ministero nella nostra arcidiocesi di mons. Michele Castoro sono molti: le scelte ed opere pastorali compiute, i ricordi e gli esempi presenti nella mente e nei cuori di chi ha vissuto con lui, i numerosi testi scritti, il testamento spirituale, fino, oserei dire, alle fotografe che ne ritraggono il sincero e pacificante sorriso”. Lo scrive l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Franco Moscone, nella prefazione del libro “In nomine Jesu” che raccoglie le omelie del suo predecessore mons. Michele Castoro nel primo anniversario della morte. “Uno strumento di meditazione per la preghiera e l’approfondimento della Parola di Dio, come anche, per chi, come noi ministri istituiti, debba preparare una ‘predica’”, sottolinea il presule. Rileggendole e meditandole, secondo mons. Moscone, “si può entrare in quello che è il segreto di ogni corretta omelia capace di parlare e far parlare la Parola: ossia la capacità mistagogica”. Nello sviluppo dei testi l’arcivescovo vede “quanto Papa Francesco ci ha indicato, per tale importante servizio ministeriale, nella Evangelii Gaudium ai numeri 135-148”. “Nei testi riportati del vescovo Michele si può trovare lo sguardo di Gesù verso il Popolo, che sa andare oltre le debolezze e le cadute dello stesso, e contemporaneamente far sentire alla gente il gusto del Signore. Così, in questi testi omiletici la verità va per mano con la bellezza ed il bene”. Infine, in questi testi mons. Moscone individua “un tratto della santità del vescovo Michele: la beatitudine della mitezza”.
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