di Aldo Caroleo, Archeoclub di Siponto
Si è conclusa, il 1 Maggio, la Mostra, organizzata dall’Archeoclubdi Siponto: “Archeo Medicina: la piante medicinali della Daunia tra Storia e Tradizione”
La mostra è stata caratterizzata dalla presentazione in Erbario di esemplari di piante con proprietà curative del territorio Daunio e limitrofi, utilizzate fin dai tempi antichi dalle popolazioni.
La mostra è il risultato di molti anni di lavoro, sempre continuo, di identificazione botanica edi interviste fatte nelle masserie e altri luoghi, a persone anziane che hanno conservato i ricordi legati alle varie malattie che venivano curate sia dai loro genitori che dai loro nonni.
Ogni esemplare esposto è corredato da una scheda informativa sulla pianta stessa, sui suoi principi attivi, sulle caratteristiche botaniche, sul riconoscimento sugli usi terapeutici antichi e moderni, ecc.
Ai visitatori appassionati si è data la possibilità di consultare dei testi di Erboristeria e Medicina Popolare, Storia della Medicina e delle piante medicinali dall’antico Egitto ai nostri giorni.
Altra sezione della mostra, molto apprezzata, è stato il settore di presentazione di prodotti e tecnologie di estrazione dalle piante di prodotti quali, cosmetici naturali, profumi,lquori,aceti aromatici, ecc. ottenuti da piante autoctone e quasi dimenticate come il Carrubo e il ficod’india, ecc.
Si è dato ai visitatori, grandi e piccoli di entrare nel “Giardino dei Semplici” con osservazioni di parti di piante ,soprattutto fiori , attraverso uno stereosopio per introdursi nel meravigloso mondo dei fiori di campo e non solo…
Un’altra sezione molto apprezzata è stata quella con le descrizione delle tecniche di estrazione dei principi attivi (infusione, macerazione,distillazione, antica a moderna). Grande effetto ha fatto un esemplare riprodotto da Angela Quitadamo, di un vaso-filtro del periodo Daunio, oltra ad altri apparecchi usati in antico .
Atro grande effetto ha avuto l’esposizione di numerose ceramiche daunie, riprodotte sapientamente dalla grande Angela Quitadamo.
Un grande gradimento ha avuto il punto espositivo , all’interno della Mostra,dei prodotti e delle attività del Centro di Igiene Mentale “Alda Merini Psykè”, associata all’Archeoclub , con prodotti realizzati insieme all’Archeoclub ( marmellate di fichi, vrdure in conservate in vetro, aceti aromatici,mosti concentrati ecc e il suo “Orto di Epicuro”.
Alle persone intervenute alla mostra, è stata data la possibiltà di visitare gli attigui Ipogei Paleocristiani di Santa Maria Regina e anche il Museo Etnografico “M.Melillo”
Il numero dei visitatori firmatari sull’apposito registro è stato di cica 300, ma ne erano molti di più, in considerazione del fatto che non tutti appongono la loro firma.
La maggior parte dei visitatori era di Manfredonia,ma ci sono firme con provenienze più disparate : Un gruppo di 45 persone venuto appositamente dal Nord Barese ,Trrani, Givinazzo,Molfetta, ecc.), e poi Ruvo di Pugla, Bologna, Macerata,Udine, Vittorio Veneto, e tanti altri.
Frasi lasciate dai viitatori,a parte le impressioni, tutte positive: ne cito solo due:
“ Conoscenza da ereditare”, “Un vero mondo tutto da scoprire” e anche “ iniziativa da riproporre”, oltre a varie richieste di riproposizione da parte di persone del luogo ma che sono fuori, ci inducono a pensare che abbiamo colto nel segno.
Se ci sarà la possibilità dell’uso di locali, cercheremo di riproporla ad Agosto.
Devo ringraziare tutti i Soci dell’ Archeoclub ,adulti e ragazzi che si sono prodigati per l’organizzazione dell’evento: senza di loro non potrei fare nulla.
Angela Cainazzo,Pietro Rella con i suoi ragazzi, Sonia, Claudio, e poi gli Junior Samantha, Florinda, Robertino, e una menzione particolare va a Franca e Beatrice Mastropietro che hanno curato l’aspetto estetico dei locali e poi Gabriele La Marca e Bruno Potenza che hanno accolto e guidato i visitatori nel Museo Enografico .
Un grazie particolare va a Padre Luis, parroco della chiesa di S,Maria Regina che ha inaugurato e benedetto la Mostra e messo a disposizione le sale per l’evento.
Aldo Caroleo, Archeoclub di Siponto.