Dura solo quattro prove il ritorno del portacolori di GDA Communication, sulle speciali del frusinate, protagonista di un’uscita di strada nelle prime battute della Domenica.
Weekend da archiviare rapidamente per GDA Communication, la quale segna un altro zero, da aggiungere a quello di Righetti al Rally della Valpolicella.
La scuderia con base a Modena si presentava sulla pedana di partenza del Rally Terra di Argil, giunto quest’anno alla settima edizione, schierando il sipontino Giuseppe Di Bari, al rientro sulle speciali del frusinate, nell’intento di cancellare la sfortunata apparizione dell’edizione 2016.
In quell’occasione una toccata gli fu fatale, costringendolo ad alzare bandiera bianca, mentre quest’anno il destino, del pilota di Manfredonia, è stato ancora più avverso.
Alla guida di una Renault Clio RS, in configurazione gruppo N, messa a disposizione dal team F.T. Car Sport e condivisa con Pietro Salcuni, alle note, il portacolori della scuderia modenese si è reso protagonista di una rovinosa uscita di strada, fortunatamente senza conseguenze per l’equipaggio.
Il Terra di Argil 2019 si apriva, Sabato in serata, con i due passaggi sulla “Pofy City” e Di Bari si attestava in settima piazza, in classe N3, con ampie possibilità di puntare ai piedi del podio.
Complice il ritiro di ben quattro avversari sulla speciale “Le Fontane”, la prima in programma alla Domenica seguente, il pilota di Manfredonia risaliva in quinta posizione e metteva nel mirino la quarta, distante pochi secondi.
Sarà la successiva “Ezio Palombi” a porre la parola fine sulla sua trasferta: la perdita di aderenza al posteriore si traduceva in una pesante uscita di strada che non dava alcuna possibilità di continuare il proprio cammino.
“Il nostro ritorno al Terra di Argil stava andando bene” – racconta Di Bari – “perchè eravamo partiti cauti e, pian piano, cominciavamo a prendere feeling con il mezzo e con un fondo stradale molto sconnesso e sporco, grazie anche alla pioggia caduta. Eravamo moderatamente soddisfatti. La scelta delle gomme era davvero difficile, in quelle condizioni, ma ci stavamo difendendo. Sapevamo che il percorso era insidioso e che non fosse ideale per il mio stile di guida, credo, si sia ampiamente visto. In una sinistra da fare in pieno siamo entrati troppo forte, abbiamo perso aderenza al posteriore ed abbiamo impattato contro dei paletti di cemento. Questi ci han fatto da trampolino ed abbiamo capottato per quattro, cinque volte. Un peccato.”
Un finale anticipato di gara, quello che ha visto sfortunato protagonista Di Bari, che, in buona sostanza, mette in discussione l’intero programma stagionale, rimandandolo ad un pronto riscatto sugli asfalti amici della gara di casa, il Rally Porta del Gargano.