«Apulus Hadriacas exit Garganus in undas…» ovvero«il Gargano si allunga dalle coste adriatiche della Puglia…», così scriveva il poeta romano Marco Anneo Lucano nel I secolo d.C. Geologicamente parlando l’Italia è una nazione piuttosto “giovane”. Le varie dinamiche geologiche hanno portato il nostro Paese ad assumere delle forme davvero molto particolari. Oggi l’Italia è una penisola stretta e lunga posta al centro del Mediterraneo (e del mondo) dalla caratteristica forma di un vero e proprio stivale, di cui la Puglia rappresenterebbe il tacco. Fino a 5 milioni e mezzo di anni fa, il territorio del Gargano rappresentava un’isola. I geologi presuppongono che il fiume Candelaro sia da considerarsi come l’artefice dell’unificazione dell’ “isola” al resto della terraferma. Probabilmente furono proprio i detriti trasportati dal Candelaro a consentire il congiungimento tra il Gargano e la terraferma. È questo il motivo principale per cui ancora oggi si considera il Candelarocome vero e proprio confine geografico tra Gargano e Tavoliere della Puglie. Un confine chiaro e preciso, anche se spessissimo ignorato, che ci fornisce preziose informazioni sulle vicende geologiche di quello che oggi è considerato lo “Sperone” d’Italia, ovvero quella penisola nella penisola che inarca la costa adriatica. Se il Candelaro non avesse svolto questa funzione di “cerniera”, la costa adriatica oggi apparirebbe come una lunga linea trasversale da nord a sud. Invece, il Gargano, che genera l’ampio golfo di Manfredonia, permette l’accentuato inarcamento della costa nel tratto compreso tra Marina di Chieuti e Barletta, conferendo al versante adriatico e all’Italia tutta una forma davvero particolare. A testimoniare il fatto che l’area garganica rappresentasse un’isola ci sono anche le tracce fossili riferibili a specie endemiche, e quindi presenti solo nella zona garganica.