È stato inaugurato dall’APS Diomedes di Manfredonia, associazione di volontariato e di promozione sociale con finalità socio-assistenziali, culturali ed aggregative, un mezzo con pedana elettrica per favorire il trasporto di persone con difficoltà a deambulare.
“Constatando l’attuale situazione di difficoltà economica che attraversa l’intero Paese – ha spiegato il presidente della Diomedes Vittorio D’Ambrosio – abbiamo voluto dare un segnale forte di speranza a tutte le persone meno fortunate e abbiamo messo le nostre forze in campo, con una scelta approvata all’unanimità da tutti i soci, per acquistare il mezzo”.
Grazie dunque ad una inedita collaborazione tra privato sociale e privato aziendale (sponsor), i cittadini di Manfredonia hanno ora a disposizione gratuitamente un veicolo attrezzato, un Fiat Doblò 5 posti, che potrà essere utilizzato per il trasporto di persone con capacità di mobilità ridotta, come disabili, anziani e persone affette da patologie cognitive. Una vera e propria manna dal cielo per tutti coloro che trovandosi, anche temporaneamente, in una situazione di difficoltà motoria, devono spostarsi nell’ambito cittadino o altrove per una qualsiasi esigenza, ma non sanno a chi rivolgersi. Potranno usufruire del servizio, ad esempio, coloro che necessitano di essere accompagnati alle visite mediche o per altre incombenze della vita quotidiana come fare la spesa o ritirare la pensione.
“I cittadini che ne hanno bisogno possono semplicemente chiamare la nostra associazione al numero 379.1892642 e noi ci attiveremo immediatamente”, ha aggiunto il presidente D’Ambrosio, evidenziando che “aiutare le persone con sofferenza ed i diversamente abili si può e si deve”. E per chi volesse dare una mano all’associazione, può sostenerne le attività donando il 5×1000 all’APS Diomedes CF 92065270719.
La cerimonia di inaugurazione si è tenuta dinanzi alla sede dell’APS Diomedes in via Elvio Giustino in presenza di tutti gli associati. A benedire il mezzo, Don Antonio D’Amico, cappellano della Chiesa San Francesco da Paola di Manfredonia.
Maria Teresa Valente