Martedì 24 Dicembre 2024

Oltraggiato il Monumento ai Caduti di Manfredonia

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Ancora una volta ci troviamo di fronte ad uno sfregio perpetrato nei confronti del Monumento ai Caduti di Manfredonia. Già nel 2015 alcuni balordi, riuscirono a staccare delle pietre dal Monumento usurpando uno dei simboli più significativi della nostra città. Non solo, gli autori del gesto non furono mai individuati, ma non fu dato, neanche, il giusto peso al gesto inqualificabile. E’ doveroso ricordare che il Comune è l’unico titolato alla custodia e alla manutenzione del Monumento, pertanto, avrebbe dovuto provvedere al ripristino ed al restauro del danno, invece lo lasciò con una evidente menomazione. I “Sassi” che costituiscono l’ossatura del monumento, provenivano direttamente dalle Montagne del Carso dove centinaia di migliaia di soldati italiani e tanti nostri concittadini hanno combattuto e molti di loro hanno perso la vita per la nostra amata Patria. Quei “Sassi” hanno visto scorrere il sangue dei nostri nonni ed ancora oggi, raccolgono le spoglie di tanti soldati che portano il nostro stesso nome (Sacrario Militare di Redipuglia in provincia di Gorizia). Danneggiare e/o imbrattare questi simboli èstato, senza dubbio, un atto inqualificabile e sacrilego ed è inconcepibile che questo sia passato inosservato. Oggi ci ritroviamo di fronte ad un episodio analogo. E’ probabile che ci si trovi davanti persone con uno scarso senso civico, nel qual caso si può solo esprimere un pensiero di biasimo e disprezzo, ma se i responsabili sono persone che hanno volutamente pensato di danneggiarlo, allora l’evento assume l’aspetto di vilipendio ed di oltraggio alle istituzioni. Tra qualche giorno festeggeremo l’anniversario della Liberazione, il 25 Aprile. Una solenne cerimonia organizzata dal Comune alla quale parteciperanno: il Sindaco, i componenti della Giunta Comunale con il proprio Gonfalone, rappresentanze delle Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato, tutte le Associazioni Combattentistiche e d’Arma con le rispettive Bandiere e Labari oltre a tanti cittadini per ricordare quegli anni particolarmente tristi della nostra storia. Una cerimonia che si concluderà in forma solenne davanti al simbolo sacro rappresentato dal “Monumento ai Caduti” che è uno dei monumenti più antichi della città. Esso fu costruito nel 1926 dall’ingegnere Domenico Sapone e dallo scultore foggiano Beniamino Natola. Inizialmente voleva ricordare i caduti della Grande Guerra, ma dopo il secondo conflitto mondiale fu dedicato ai Caduti di tutte le guerre. L’opera fu collocata nei giardini della Villa Comunale adiacente il Castello svevo. La presenza di cippi ed erme dedicate ai personaggi del posto, che la comunità vuole ricordare, fanno diventare questi luoghi una sorta di piccolo Pantheon cittadino. Si tratta di un monumento composto da più elementi: architettonico, scultoreo e naturalistico. Si tratta di una colonna proveniente dall’antica Sipontum, della Dea della Vittoria: Nike in bronzo e delle rocce provenienti dalle montagne del Carsoframmiste a pezzi meccanici delle armi pesanti. L’ingegnere predispose una base a pianta quadrata con i lati segnati da uno stereobate composto da tre scalini; gli angoli della base hanno un’altezza doppia degli scalini, creando così un gioco di volumi. Al centro su un cumulo di pietre s’erge la colonna priva di capitello e segnata da una fascia bronzea fatta da rami di quercia e di lauro che riporta un cartiglio con le date del 1915 e del 1918. La colonna che si eleva centralmente proviene dal tempio che San Lorenzo Maiorano, patrono di Manfredonia, fece costruire in occasione della sua nomina a vescovo di Siponto. L’elemento architettonico storico che Sapone reimpiega rimanda all’origine stessa di Manfredonia, così come le pietre del Carso rimandano alle terre redente di Trento e Trieste. Elementi contemporanei sono fusi, quindi, con quelli del passato. Alla base della colonna, la Nike bronzea modellata da Natola tiene salda nella mano destra una torcia, mentre con la sinistra porge un serto di lauro. La donna raffigurata indossa una veste molto lunga che il movimento fa aderire al corpo mettendone in evidenza le linee. In epoca successiva alla realizzazione, il monumento è stato inquadrato in uno spazio ottagonale, sormontato da una ringhiera in ferro, con cancello di accesso all’area; pochi anni dopo quest’intervento, ai lati del monumento sono stati collocati due cannoni, tuttora presenti. Il monumento è stato restaurato nel 2001.Vale la pena ricordare, quindi, la sacralità del luogo che oggi, purtroppo, è diventato un ricettacolo di spazzatura.

Gen. Antonio GENTILE

Associazione Arma Aeronautica

Lt. Leonardo SALICE

Associazione Nazionale Marinai d’Italia

Dott. Michele TROTTA

Associazione Nazionale Carabinieri

Brig. Leonardo GIAMPIETRO

Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia

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Commenti

  • La colpa è di Riccardi. Ne vedremo delle belle cara redazione.

    Silvana 24/04/2019 16:41 Rispondi

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