“Si invita la S.V. a voler provvedere al trasferimento del congiunto o soggetto sottoposto a vostra tutela, qui ospitato, presso altra sede, con sollecitudine e comunque non oltre la data del 30 aprile 2019, quando questa Azienda dovrà inevitabilmente sospendere l’erogazione dei servizi socio-assistenziali e di ristorazione”. Con questa breve lettera, l’amministrazione della casa di riposo “Anna Rizzi” di Manfredonia ha invitato i familiari degli utenti a cercare un’altra “sistemazione”, se così possiamo definirla. Gli “anziani”, i disagiati e chiunque si trovi in difficoltà non può esser trattato come un “pacco” postale! Stiamo assistendo allo sfacelo dei servizio socio-assistenziali di pubblica utilità. Essi sono indispensabili per la “presa in carico” dell’utente che vive un disagio complesso e per il sostegno dei loro care-giver.
La Casa “Anna Rizzi”, in questi ultimi anni, ha tentato di stare a galla e fronteggiare le cattive acque in cui si trova. Sono noti i problemi economici e la gestione traballente. Infatti la Regione Puglia, cinue anni fà, nominò un commissario straordinario per rilanciare le sorti dell’ASP SMAR “Anna Rizzi”. Nel luglio 2017, i consiglieri regionale pentastellati, Barone e Conca, presentarono un’interrogazione alla Regione per comprendere “la procedura della vigilanza sull’amministrazione della Casa di riposo di Manfredonia”.
L’anno scorso ci fù la nomina di Grazia Pennella a nuovo commissario dell’ente che alzò la retta degli ospiti a 1300 e poi a 1400 euro al mese, dal primo di aprile, scatenando polemiche e lamentele. Le famiglie degli utenti fecero appello al sindaco di Manfredonia che prontamente interessò la Regione. E’ intervenuto anche il consigliere regionale, Giannicola De Leonardis: “ I lavoratori della Casa di riposo “Anna Rizzi”di Manfredonia, duramente provati da 12 mensilità arretrate, stanno pagando sulla propria pelle e carriera professionale una situazione non dipendente dal loro lavoro. La società cooperativa Carmine, consorziata Re Manfredi e operante nell’ASP SMAR Anna Rizzi, è in attesa del pagamento di un cospicuo pregresso, e per questo – secondo autorevoli fonti sindacali – ha deciso di far partire le procedure di licenziamento collettivo, rivalendosi sui lavoratori nonostante l’utilità per la collettività delle prestazioni erogate. Tutto ciò nel silenzio assordante della Regione Puglia. Per questo il consigliere De Leonardis sollecita l’assessore regionale al Welfare “Salvatore Ruggeri” a fare piena chiarezza sulla drammatica vicenda, attraverso verifiche ispettive e contabili, per accertarne responsabilità ed intervenire di conseguenza per tutelare i lavoratori, le famiglie e gli utenti che vivono un doppio disagio, quello socio-assistenziale e di “abbandono” da parte delle istituzioni pubbliche.
Grazia Amoruso
Ma.. visto che la regione Puglia ha un avanzo di due milioni di euro perché non interviene???