Si è tenuto sabato scorso 30 marzo 2019, presso la sede di Oasi Lago Salso di Manfredonia, la conferenza stampa di presentazione del programma di attività per il periodo 2019/2021. A fare gli onori di casa il Presidente della società Oasi Lago Salso Antonio Canu di Roma, il Presidente (facente funzioni) del Parco del Gargano, Claudio Costanzucci (Sindaco di Cagnano Varano) ed il consiglio di amministrazione Vincenzo Rizzi e Barbara Torraco (entrambi di Foggia) che assieme al presidente Canu compongono l’organo di gestione della società Oasi Lago Salso. La direzione dell’Oasi è stata affidata a Matteo Rinaldi (di Monte Sant’Angelo) figura veterana del Parco del Gargano. La società Oasi Lago Salso è di proprietà per il 96% del Parco Nazionale del Gargano e per il 4% del Centro Studi Naturalistici di Foggia. L’intento dell’attuale CdA, insediatosi lo scorso 30 novembre 2017, è quello di rimettere in sesto la società e di programmare il rilancio dell’area. Dopo 15 mesi di attività, il neo costituito CdA si è dato come priorità quella di ordinare gli aspetti economici, volti a recuperare crediti e gestire i debiti contratti dalla società nella vecchia gestione. L’azione in corso è volta alla predisposizione di un progetto complessivo di sviluppo dell’oasi che coniughi le esigenze di conservazione con quelle di valorizzazione in coerenza con gli interventi già eseguiti negli anni scorsi e con quelli in corso, oltre che con gli strumenti di pianificazione territoriali approvati. Un programma ampio da attuare in cinque anni e che intende esprimere le numerose potenzialità dell’area umida ricadente nel territorio di Manfredonia.
Sono state individuate cinque aree di intervento:
– Conservazione Habitat e Specie: interventi che hanno l’obbiettivo di salvaguardare e potenziare il capitale
naturale dell’Oasi, in sinergia con la strategie di conservazione nazionali e comunitarie;
– Fruizione: interventi finalizzati a garantire una corretta fruizione dell’oasi, favorendo la conoscenza dell’area senza incidere negativamente sulla sua conservazione; indirettamente mirano al coinvolgimento delle popolazioni locali nella tutela del sito;
– Educazione: sono interventi direttamente orientati alla conoscenza e all’educazione ambientale,
principalmente rivolti alle scuole, ma anche alla popolazione più in generale;
– Produzione: si tratta di azioni volte alla produzione di beni e servizi da pane dell’Oasi, che da un lato
consentano di introitare risorse economiche utili alla gestione dell’area e dall’altro costituiscano esempi di
buone pratiche da diffondere anche all’esterno dell’Oasi;
– Commercializzazione: in stretta connessione con la precedenti, queste azioni mirano a creare un mercato
dei prodotti dell’Oasi che, in prospettiva, possa spingere anche altri operatori vicini ad operare in sinergia
con la Societa per moltiplicare gli effetti benefici sull’ambiente.
Le azioni sono state inoltre classificate rispetto a vari livelli di priorità basati sui seguenti criteri:
– alta: interventi urgentemente necessari per le esigenze gestionali dell’area e per l’incremento degli introiti della Società, che si prevede di attivare entro uno-due anni;
– media: interventi utili per il completamento delle dotazioni infrastrutturali dell’area e per il raggiungimento della stabilità finanziaria della Società, che si prevede di attivare entro tre quattro anni;
– bassa: interventi finalizzati allo sviluppo di ulteriori iniziative volte a rafforzare l’attrattività dell’oasi e favorire l’espansione della Società, che si prevede di attivare entro la conclusione del periodo di programmazione.
Un programma ambizioso oggi sulla carta, domani speriamo troverà il giusto spirito per aggregare le organizzazioni competenti allo sviluppo di questo sito d’importanza comunitaria e zona di protezione speciale. Grande assente della giornata il Sindaco della città di Manfredonia dimessosi in giornata e qualsiasi altro rappresentante istituzionale dell’ente proprietario dell’intera superficie dell’Oasi Lago Salso.
Raffaele di Sabato
L’Oasi lago Salso
Il Lago Salso è una zona umida costiera del golfo di Manfredonia, che rientra nel Parco Nazionale del Gargano, costituita da ampie casse di espansione e vasche di colmata realizzate durante le bonifiche della Riforma Fondiaria del Tavoliere.
L’Oasi si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria (SIC IT9110005) nel Comune di Manfredonia (FG). È anche una Zona di protezione Speciale (ZPS IT9110038). L’area, di 1.040 ettari, fa parte di una delle zone umide più importanti dell’Italia meridionale: il sistema delle zone umide di Capitanata. Nell’Oasi si alternano canneti e specchi d’acqua che accolgono, sia nei mesi invernali che in quelli estivi, moltissime specie di uccelli.
Prima della bonifica, nella stessa area occupata oggi dalla palude, vi era il cosiddetto Pantano Salso. Il Pantano era formato dalla commistione e dallo spandimento delle acque dei torrenti Candelaro, Cervaro e altri piccoli corsi d’acqua. Nonostante le bonifiche, attuate fin 1813 dai francesi, abbiano modificato l’aspetto naturale, l’area ha conservato aspetti naturalistici di grande pregio. Infatti per molti anni la palude fu utilizzata come azienda faunistica venatoria, denominata “Daunia Risi”, ma proprio grazie al WWF fu fra le prime aziende venatorie d’Italia a stipulare accordi per la conservazione dell’oca selvatica.
Nell’Oasi sono in atto progetti LIFE+ Natura. In virtù delle azioni di conservazione svolte in questi anni, l’area è soggetta ad una letterale “contro-bonifica”. Infatti i terreni prima paludosi e convertiti in aridi terreni agricoli durante la riforma fondiaria dell’agricoltura, oggi hanno riacquistato il loro antico splendore di aree umide temporanee e recuperato l’aspetto raccontato nei trattati storici di Federico II.