Giovedì 26 Dicembre 2024

Consiglio Comunale di Manfredonia tra dimissioni e confusione (FOTO&VIDEO)

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La città di Manfredonia stà vivendo uno dei momenti più difficili e neri della sua storia e le cause sono notevoli e purtroppo note a tutti. La funambolica gestione Riccardi, al timone della città sipontina da 8 anni ha sortito questi effetti. Una struttura dirigenziale non organizzata a tener testa ai complessi tempi ed alle norme imposte dalla contorta burocrazia italiana. Negoziazioni di ruoli e incarichi politici che hanno badato ad una stabilità di governo drogata dagli scambi mercenari di coloro che sono seduti sui banchi della maggioranza che hanno assecondato il gioco di un sindaco ormai dimissionario perché consapevole che si è spinto troppo verso un baratro annunciato. Altro che senso di responsabilità. E mentre il sindaco Riccardi ha rassegnato per la seconda volta le dimissioni, questa volta dichiarate “irrevocabili”, ha portato il vessillo della città assumendosi tutte le critiche e le ingiurie della rete, vigliaccamente i suoi galoppini, burattini, silenziosi ed spesso incompetenti (la maggioranza della maggioranza), senza aver mai o quasi contribuito alla gestione del governo cittadino, se ne escono in sordina, forse più responsabili di chi ha lavorato per il governo della città. Lo abbiamo visto ieri, durante il consiglio comunale di Manfredonia convocato d’urgenza, per venerdì 29 marzo 2019, seduta andata deserta a causa dell’assenza del consigliere D’Ambrosio (indisponibile per questioni di lavoro, ha dichiarato), e fissata in seconda convocazione per sabato 30 marzo 2019. Ai punti dell’ordine del giorno c’erano l’approvazione del Piano Economico Finanziario di gestione dei rifiuti urbani per l’anno 2019 e delle tariffe TARI 2019, oltre all’istituzione di istruttoria e tariffe per attività di competenza del SUAP. Approvato il PEF 2019, ritirato il punto sulle tariffe TARI che rimangono uguali a quelle dello scorso anno ed approvato il punto sul SUAP (Sportello Unico Attività Produttive). Assente il Sindaco. Il Presidente del Consiglio Comunale Franco Tomaiuolo legge la dichiarazione di dimissioni del Sindaco Riccardi che invita l’assise a completare i lavori di approvazione inseriti nei punti all’ordine del giorno. Consiglio comunale iniziato alle 17:40 circa, conclusosi alle 23.10. Un dibattito  per lo più sterile alla luce del tecnicismo degli argomenti trattati in materia economico/finanziaria che necessitava del supporto del dirigente e dei revisori dei conti a dar sostegno al dibattito ed alla maggior conoscenza della materia, assenti anche loro. Pochi gli interventi da parte dei consiglieri di maggioranza, molti quelli dell’opposizione che in qualche caso hanno reso il dibattito burocratico ed inproduttivo. L’ha messa sul burlesco il consigliere Michele La Torre, apparso divertito della  situazione, impreparato ed inconcludente come in molti dei suoi interventi, ha offeso l’aula blaterando generiche collusioni e concussioni con ambienti della mafia, dichiarazioni ritrattate dopo la sospensione dei lavori da lui causata. Il governo cittadino è ormai allo sbando, senza un piano direzionale, senza una struttura politico/amministrativa organizzata per veicolare la città lontano dalle acque burrascose in cui naviga da anni. Troppo facile operare da spettatori, difficile assumersi la responsabilità di fare per la città. E’ la consapevolezza che ogni cittadino dovrebbe assumere in questo momento storico, in modo particolare i giovani che dovranno avvicinarsi al mondo della politica, per rinnovarla, per impegnarsi nel cercare di migliorare le cose, di rendere più pulito il nobile ed onorevole ruolo che spetta a chi fa politica, governare in rappresentanza di un popolo.

Raffaele di Sabato

https://www.manfredonianews.it/2019/03/30/diretta-del-consiglio-comunale-di-manfredonia-del-30-marzo-2019/

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Commenti

  • Purtroppo questa è la politica, fatta di intrallazzi, voto di scambio e chi più ne ha più ne metta. Questi “SIGNORI “, si fa per dire, sanno già che non saranno mai chiamati a rispondere personalmente dei propri errori, quindi a pagare sarà sempre il popolo “SOVRANO”.

    ANTONIO 01 51 31/03/2019 11:15 Rispondi

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