Il binomio tra Manfredonia e la ferrovia è sempre stato caratterizzato da tanti progetti che, nel corso di un secolo e mezzo, hanno visto le rive del golfo interessate dall’arrivo di tanti binari ma di non molti treni. La storia della ferrovia a Manfredonia comincia già nella seconda metà del 1800. Era il 12 luglio 1885 quando presso le rive del golfo arrivò per la prima volta un treno. In quegli anni erano nate da poco le principali stazioni pugliesi e italiane e si cercava di realizzare un progetto che collegasse Manfredonia ed il Gargano alla linea Adriatica Lecce-Ancona. La linea ferroviaria, infatti, nel tratto compreso tra Lesina e Barletta si allontana dal mare da cui prende il nome, proprio a causa della presenza dello Sperone garganico. L’obiettivo era quello di collegare la linea adriatica al Gargano attraverso il collegamento tra Foggia e Manfredonia. In questo modo non solo si assicurava un diretto collegamento tra l’entroterra pugliese del Tavoliere ed il Golfo di Manfredonia ma si metteva la città del golfo in connessione anche con il resto della rete ferroviaria nazionale. La storia della linea regionale Foggia-Manfredonia, in realtà, rappresenterebbe soltanto una parte di un più grande progetto che doveva vedere in Manfredonia il capolinea ferroviario di un collegamento che da Napoli arrivasse fino alla città garganica, assicurando una connessione tra il mar Tirreno ed il mar Adriatico. In quegli anni, siamo a metà ottocento, si intendeva prolungare la linea Napoli-Benevento fino a Manfredonia. Al progetto di collegamento con Napoli, mai concretizzatosi, se ne aggiunse un altro che coinvolgeva tutto il Gargano con la realizzazione di una sorta di Transgarganica che circondasse il Promontorio, quest’ultimo progetto fu presto abbandonato e l’unico scalo ferroviario della zona rimase quello sipontino, con un servizio a spola tra Manfredonia e Foggia. Tuttavia, nei decenni successivi il treno divenne un importante mezzo di trasporto per Manfredonia ed i centri vicini che usufruivano dello scalo sipontino. Alla fine degli anni ’70 erano una quindicina i treni che giornalmente si muovevano tra le città di Foggia e Manfredonia, treni che nel frattempo dalla periferica stazione di Manfredonia Campagna erano arrivati fino al capolinea di Manfredonia Città (in Piazza Marconi). A partire dagli anni ’80 il crescente traffico automobilistico e la fortissima espansione urbanistica portarono a far retrocedere il capolinea di Piazza Marconi presso Manfredonia Campagna che da quel momento sarà conosciuta come “Stazione di Manfredonia”. Una pagina a parte meriterebbero i chilometri di strada ferrata realizzati per i collegamenti con il porto e con l’area industriale di Manfredonia-Monte Sant’Angelo. Intanto, per la prima volta nella storia ferroviaria sipontina, da un paio di anni i collegamenti ferroviari sono attivi esclusivamente nei mesi estivi, escludendo la città dalla possibilità di avere un diretto collegamento con il resto della rete ferroviaria italiana. In attesa di scoprire quale sarà il futuro della neonata stazione ferroviaria di Manfredonia OVEST, lontana dall’abitato, attendiamo il ritorno di qualche vagone in una città con tante stazioni e nessun treno.
Giovanni Gatta
Fino a “qualche anno fa” venivo in vacanza dai nonni, abitavano all’inizio di corso Roma, dal balcone della loro stanza vedevo arrivare il trenino bianco azzurro e rosso, saltavano giù ragazzi con gli zaini, lavoratori che tornavano per le ferie dal nord o pendolari da Foggia. Quel binario era la porta d’ingresso della città…. Mi é dispiaciuto sapere che non esiste più
Come anche tanti decisori pubblici che non sanno decidere bene e per il pubblico interesse. Ma possibile che qui nessuno vada e sente la ragioni di una popolazione.