Tra rimbalzi di responsabilità e cavilli burocratici, Energas bussa alla porta
La Conferenza dei servizi decisoria presso il MISE, del 5 dicembre 2018, avente per oggetto il “procedimento per il rilascio dell’autorizzazione, alla Società Energas, ad installare un deposito costiero di GPL”, si è conclusa con un rimando alla Regione Puglia, alla quale si “chiederà di esprimere l’Intesa positiva o negativa ivi compresi gli aspetti paesaggistici…”, come si evince dal verbale della suddetta conferenza.
Noi di Manfredonia Nuova abbiamo chiesto e ottenuto, in data 07 marzo, un incontro presso la Regione Puglia per discutere dell’annosa questione Energas, tutt’altro che risolta, anzi, sempre più incombente sulla nostra città.
A riceverci il Capo di Gabinetto, dr. Claudio Stefanazzi.
Tra i presenti, oltre ad una delegazione di Manfredonia Nuova, il nostro consigliere comunale Italo Magno, Enrica Amodeo, presidente di Manfredonia Nuova, Rosario Cusmai, consigliere della Provincia di Foggia, Michele La Torre, consigliere comunale di Movimento Est, e il prof. Rino Colletta.
Le richieste da noi avanzate sono state le seguenti:
- La Regione Puglia dichiari che tale progetto non rappresenta una “infrastruttura strategica” e, quindi, la sua netta contrarietà all’insediamento dell’Energas a Manfredonia.
- La Regione Puglia sia presente al prossimo e probabile ultimo incontro c/o il MISE, per ribadire in modo inequivocabile il parere paesaggistico negativo, come da nota n. 10107 del 21 ottobre 2015.
La prima richiesta, di tipo politico, è motivata dal fatto che il GPL è un combustibile fossile e, nell’ Accordo di Parigi del 2015, l’Italia si è impegnata a dismettere i combustibili fossili e a sviluppare energie rinnovabili; inoltre la Puglia produce già più del proprio fabbisogno energetico.
Anche Enzo Cripezzi, coordinatore della LIPU per la Puglia, ha sostenuto questo punto fondamentale, con una lettera da lui inviata tramite PEC al Governatore Emiliano.
Durante la riunione è stato evidenziato al dr. C. Stefanazzi un altro motivo fortemente ostativo alla richiesta di allocazione dell’impianto in oggetto, che ci siamo già premurati di esporre e documentare, con una nota del 31 gennaio 2019, agli organi competenti.
Si tratta della presenza di numerosi ordigni bellici inesplosi nelle acque del Golfo di Manfredonia. Un problema non da poco, che si aggiunge al << rischio di presenza di ordigni residuati bellici interrati >> che il Comando Militare dell’Esercito di Puglia ha ritenuto opportuno evidenziare, con nota del 30.08.2018.
Il dr. Stefanazzi ci ha risposto che il parere della Regione era stato già espresso e che riteneva potesse bastare.
Noi abbiamo insistito sull’importanza di ribadire la posizione contraria della Regione con ulteriori atti formali della Giunta Regionale, come peraltro richiesto ufficialmente nel verbale della Conferenza dei servizi.
Il dr. Stefanazzi si è pertanto impegnato a riferire le nostre richieste al Governatore Michele Emiliano. In ogni caso, siamo preoccupati e sempre più consapevoli che non bisogna abbassare la guardia, anzi trovare forme di coinvolgimento e di partecipazione trasversale a tutti i livelli istituzionali e politici, per riprendere la lotta e scongiurare definitivamente l’insediamento dell’ Energas.
Il nostro prossimo impegno sarà quello di contattare tutti i parlamentari del territorio affinchè anch’essi si mobilitino per portare la questione a livello nazionale.
Pensiamo proprio sia il caso di rimettere lo striscione “NO ENERGAS” sul Palazzo San Domenico.