Questa mattina alle ore 11 circa in un gremitissimo Auditorium Serricchio di Palazzo Celestini, numerose scolaresche hanno partecipato ad un incontro fortemente voluto da Bruno Mondelli dell’Associazione Arte in Arco durante il quale, in un’atmosfera gioviale e divertente, si è parlato della storia del Carnevale di Manfredonia ed in particolare del personaggio di Ze Peppe e delle Socie.
Ad accogliere i bambini presenti, i fantocci di Ze Peppe e sua moglie Siponta, i veri protagonisti del nostro Carnevale, i “Cumpari spampanati” con i loro balli, un Babbo Natale ormai in ritardo che ha donato caramelle a volontà, Leonardo Da Vinci, il fratello di Ze Peppe emigrato in America e un cardinale.
In primo luogo Antonio Lurdo ha parlato del personaggio di Ze Peppe, un contadino che durante i giorni di Carnevale si diverte così tanto a ballare nelle Socie da ammalarsi di “pindure”, una forma di broncopolmonite che lo conduce ben presto alla morte. E’ per questo che il martedì grasso viene organizzato ogni anno il funerale di Ze Peppe, a cui segue il bruciare del fantoccio.
La domanda sorge però spontanea, specie alle nuove generazioni che non hanno vissuto il Carnevale di Manfredonia come un tempo. Cosa sono le Socie? A spiegarlo è stato Antonio Marinaro.
Le Socie erano spesso piano terra addobbati a festa con coriandoli e festoni. I capi socie erano soliti accogliere le comitive. In passato infatti “il senso di condivisione era molto più presente, così come anche il dialogo, l’affetto per gli altri attraverso la parola” continua Antonio Marinaro.
Al termine della mattinata è giunto il momento dell’ascolto delle domande e curiosità dei bambini.
Un bambino infatti chiede:”Quali erano i costumi tipici di Manfredonia?” Spesso poteva essere il pigiama, la maschera di Zorro, abbastanza semplice da realizzare, gli uomini che indossavano l’abito da sposa della moglie, suscitando il riso nei presenti, come dimenticare infine il costume tipico e caratteristico di Manfredonia, il pagliaccio.
Oppure “Quando c’era Ze Peppe c’erano i carri?” No, perché i carri cominciano ad essere realizzati negli anni ’50. Ed infine “Chi ha inventato il Carnevale?” Il Carnevale nasce con l’uomo, i manfredoniani amano particolarmente divertirsi e il carnevale. L’uomo infatti è nato per essere felice.
Lo scopo dell’iniziativa, oltre a permettere uno scambio generazionale, durante il quale si è potuto apprendere la tradizione del Carnevale sipontino (si pensa infatti che anche gli abitanti di Siponto festeggiassero il Carnevale) è stato quello di consegnare ai bambini un opuscolo realizzato dall’Associazione Arte in Arco, dove è possibile leggere e approfondire la storia del nostro Carnevale.
Domenica 3 marzo ci sarà l’inaugurazione della Rievocazione storica della Socia “Un… due…tre stella!”, sita in Corso Manfredi nei pressi della Chiesa Stella, dedicata quest’anno a Luciano Gatta.
Il 5 Marzo alle ore 19 la Socia sarà aperta ai più piccoli. Sarà possibile infatti gustare crepes alla nutella. Ci saranno inoltre i personaggi dei cartoon più in voga al momento.
Viva Manfredonia! Viva il Carnevale!
Angela la Torre