Nel pomeriggio di giovedi scorso i Carabinieri della Stazione di San Marco in Lamis, con il supporto di personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, nonché della Stazione Carabinieri Forestale di San Giovanni Rotondo, hanno tratto in arresto D’AGRUMA Michele, ventiquattrenne, operaio incensurato, per detenzione illegale di armi da guerra e comuni da sparo clandestine, con relativo munizionamento, nonché per il possesso di un esemplare imbalsamato di animale appartenente ad una specie protetta.
I Carabinieri, nel corso di un’attività di controllo straordinario del territorio garganico, sono stati impegnati sin dalle prime ore dell’alba in una meticolosa perquisizione, durata fino al tramonto, della azienda agricola della famiglia D’AGRUMA, nella località “Coppe Casarinelli” di San Marco in Lamis, estesa poi anche all’area limitrofa alla proprietà.
Durante le operazioni sono stati rinvenuti, abilmente nascosti sia all’interno abitazione, che in prossimità di alcune macerie e muretti a secco, e addirittura all’interno di una cavità carsica, due fucili calibro 12 perfettamente efficienti, di cui uno con matricola abrasa, una pistola semiautomatica calibro 9 parabellum, catalogata come arma da guerra, perfettamente efficiente e con il numero di con matricola abraso, una pistola lanciarazzi, e circa 600 cartucce per fucile e pistola. Gli immediati accertamenti effettuati su uno dei fucili e su parte delle cartucce, rinvenuti all’esterno della proprietà, hanno portato a individuare quale responsabile della loro illecita detenzione un fratello dell’arrestato, che è quindi stato denunciato in stato di libertà per possesso illegale di armi comuni da sparo e relativo munizionamento.
All’interno della casa, poi, è stato trovato anche un esemplare imbalsamato di faina, appartenente alla specie protetta “martes foina”, del quale è vietato il possesso.
Tutto il materiale è stato sequestrato, e le armi, esse saranno oggetto di rilievi tecnici da parte del R.I.S. di Roma per verificare se siano state utilizzate nella commissione di qualche reato.
Il D’AGRUMA, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. A seguito della convalida dell’arresto lo stesso è stato rimesso in libertà.