Sarà l’edizione 66 quella che ci apprestiamo a vivere del Carnevale di Manfredonia. Un’edizione che sarà sicuramente ricordata come una delle più difficili. Da un lato la politica, i nostri amministratori alle prese con la Corte dei Conti ed un piano di rientro disperatamente complicato programmato prima in tre anni e poi dilazionato su 10 anni di presunta austerità. Politica afflitta anche da indagini su presunte infiltrazioni mafiose che ha portato ancora maggiori restrizioni sulle spese pubbliche. Un’amministrazione che ha speso troppo tempo a gestire la sua sopravvivenza con i riequilibri di maggioranza distraendosi anche dalle necessità primarie della città. La giunta comunale è alle prese da giorni alla ricerca di una soluzione per poter fornire alla città delle risposte concrete che permettano di porre le basi per organizzare il Carnevale 2019. Politica che, sia nella maggioranza che nelle fila dell’opposizione, in consiglio comunale non hanno mai affrontato la questione Carnevale. Potrà la tassa di soggiorno essere la manna per questo nostro Carnevale? Lo stanno verificando. Dall’altro lato l’Agenzia del Turismo che, con il suo Amministratore Unico, Saverio Mazzone alla disperata ricerca di una soluzione per sbloccare i fondi regionali deliberati ma non liquidati che hanno prodotto un indebitamento, nei confronti di gruppi e carristi, sull’edizione precedente del Carnevale dove il Comune partecipò con soli 0,2 centesimi. Agenzia del Turismo che ha dovuto gestire, finanziando con risorse provenienti da private attività e da fondi regionali, oltre che l’ultimo Carnevale anche due feste patronali. Un’Agenzia tutta da rivedere e da ridisegnare nel piano operativo e societario. Ieri sera, l’Amministratore Unico Mazzone ha chiesto la disponibilità dei soci dell’Agenzia, a dare e a proporre ma senza un budget di partenza di almeno 100/120 mila euro è difficile chiedere la collaborazione di soci che fino ad oggi hanno prestato la loro collaborazione professionale per ciò che hanno potuto. Diverse le ipotesi vagliate ma se manca la base per far fronte alle spese di SIAE, dei più rigidi piani di sicurezza, degli impianti audio e luce, ecc. diventa difficile mettere in moto la macchina organizzativa dell’evento più importante per la nostra città, per poter dare continuità alla nostra tradizione. Il Carnevale si farà, perché i nostri ragazzi dovranno assaporare la gioia di sfilare assieme. Questa sera l’Amministrazione comunale incontrerà rappresentanti di gruppi mascherati e carristi per cercare di trovare anche con loro una soluzione che avrà per tema: affidiamoci alla spontaneità. Ognuno dia quello che può per questo nostro Carnevale. I creativi inizino a pensare, le sarte tirino fuori ago e filo, i carristi, quelli che amano davvero il Carnevale sono già all’opera. Perché ci siamo ridotti come ogni anno all’ultimo momento? E’ la ragione per la quale occorrerà, davvero rivedere tutto, dalle “irregolari” concessioni dei capannoni dei carri fino alla struttura organizzativa che operi davvero tutto l’anno. Per ora possiamo solo attendere qualche altro giorno per poter finalmente stilare il programma del Carnevale di Manfredonia edizione 2019, perché non permetteremo che ci tolgano anche il nostro Carnevale.
Raffaele di Sabato
Non rendiamoci nuovamente ridicolo con improvvisazioni delle ultime settimane…ma per favore smettetela!
Dopo il calcio, dalla serie C alla 1^ Categoria, l’ospedale ridotto all’osso, il treno fantasma e il paese ridotto ad una gruviera adesso sparisce pure il Carnevale Dauno! Grazie Sindaco. Questo vuol dire gestire certamente una città.
Grande direttore! Finalmente chiarezza!
semplicemente vergognoso . Vedere un paese ridotto in uno stato simile, ce poca gente colta ,e me ne vergogno
Non prendiamoci in giro, la spontaneità e lo spirito del carnevale nei manfredoniani è ridotto all’osso..non c’è più tradizione:da bambino aspettavo con ansia questo periodo per mascherarmi il giovedì grasso,giocare mascherato con gli amici o organizzare con loro addobbi per le nostre festicciole mascherate,;si usciva con i genitori per ascoltare gruppi musicali che allietavano i giovedì; si aspettava la pentolaccia per rompere la Pignet ed avere cioccolate e caramelle e il sacchettino classico dei confetti canestrelli;c’erano le socie.non si viveva solo di sfilate.oggi solo spettacolorizzazione della manifestazione, di gare a chi spende di più,i bambini che bon si divertono più, tutto incentrato solo al consumismo…onore a chi partecipa e ama questa festa in modo disinteressato,pochi e “vecchi” oramai,ai carristi che lavorano giorno e notte per offrirci uno spettacolo quasi sempre denigrato dai molti…amo questa festa,ma non il magna magna che ci sta dietro…e che ha portato alla sua rovina