Giovedì 21 Novembre 2024

Magno sul Consiglio comunale

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Punto 1 Approvazione bilancio consolidato.

 

Il presente bilancio consolidato fa riferimento al nostro Ente, all’ASE ed all’ASI, per i quali la partecipazione del Comune è superiore al 10%.

Innanzitutto vediamo i termini di approvazione ed è il 30.09/2018, invece il bilancio dell’ASE S.p.A. è stato inviato al Comune dolo il 22.10.2018, bel oltre i termini stabiliti per legge. E la questione non è burocratica, ma ha dei risvolti molto negativi per i cittadini che amministriamo e perfino per la possibilità di assumere e quindi prestare UN ADEGUATO SERVIZIO, come giustamente mette in evidenza il Collegio dei Revisori.

Inoltre, il Consiglio Comunale, con delibera del 30 del 2017, dava mandato al sindaco di chiedere all’ASE di presentare entro il 15.09.2017 un apposito piano industriale per ridurre i costi di esercizio ed aumentare efficacia ed efficienza. Ma u tutt’oggi non c’è riscontro a quella richiesta e, mentre il costo del servizio è al massimo, l’efficacia della sua prestazione è ai minimi termini. Ma queste sono cose che non dico io. Lo dice sia la Società dei Revisori, che sono esperti da noi pagati per esprimere il loro giudizio e sia il Collegio Sindacale dell’Ente che ha dichiarato di non essere in condizione di fornire alcuna indicazione in merito all’approvazione del bilancio.

Perplessità sono state espresse anche dal dirigente del Comune, ing. Antonello Antonicelli e dalla stessa dirigente di Ragioneria dott.ssa Maricarmen Distante. dunque i cittadini sappiano che pagano troppo la TARI ed hanno un servizio scadente la colpa non è del caso ma di una disamministrazione che è da mettere a carico di chi governa la città.

 

 

Punto 2. Gestione delle entrate comunali.

 

Innanzitutto mi sembra assai strano, a fronte di un parere dell’ANAC, favorevole al rinnovo contrattuale con la Società Gestione Tributi, il Comune dica che, proprio alla luce di quel parere il rinnovo del contratto non sia possibile, perciò si pensa ad altre soluzioni, ma non si capisce bene quali esse siano. Del resto non possiamo sottacere che la discontinuità di gestione possa avere strascichi finanziaria ed operativi, con la necessità di nuova formazione di personale e rinnovo di programmi, nonché l’esigenza di costituire una nuova banca dati. La Società Gestione Tributi non ha beni materiali, ma immateriali, quali professionalità, esperienza, programmi collaudati ed originali, adattati dagli operatori, organizzazione già calibrata sulle esigenze della città.

Intanto oggi ci viene chiesto di liquidare la vecchia società, che dovrebbe passare al Comune tutti gli strumenti operativi afferenti la riscossione e gli elenchi dei contribuenti. Ma si può fare davvero tutto e tutt’insieme? A me sembra che si faccia e nello stesso tempo si brancola nel buio. Anche questa volta non vengono tenuti in nessun modo gli interessi della città, ma altri interessi non sempre ben delineati, ma sempre incombenti.

 

PUNTO 3. RICORSO ALLA PROCEDURA DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO.

 

C’è innanzitutto una dettagliata temporizzazione delle responsabilità della responsabile del servizio finanziario che mi insospettisce un po’, quasi tesa a scindere le proprie dalle altrui responsabilità. Tuttavia, la stessa dirigente dichiara che “lo squilibrio da recuperare, alla data odierna, potrebbe essere quantificata in non meno di 35.460.135,94”. Stiamo, parlando di una stima al 7 dicembre 2018. A questa somma possiamo già dire che occorrerà aggiungere gli stipendi e le tredicesime dei dipendenti comunali, per un totale di 600.000 euro e di 1.000.000 di euro, più le rate di ammortamento (capitali + interessi) intorno ai 3.000.000 di euro, che ci fanno pensare che il totale di squilibrio finanziario del Comune raggiungerà, al 31.12.2018 la bella somma di esposizione superiore ai 40.000.000 di euro.

Ora il D. Legsl. 243/bis del TUEL, per i Comuni in squilibrio strutturale di bilancio, che non sono in grado di superare lo squilibrio, possono far ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, per una durata che va dai 4 ai 20 anni.

Ma con quale ricaduta sull’Ente;

  1. Continui controlli delle autorità centrali
  2. Copertura totale dei costi di gestione di smaltimento rifiuti
  3. Possibilità di aumentare al massimo imposte
  4. Vendita di tutti gli immobili non indispensabili
  5. Stretta revisione della spesa
  6. Limiti nelle assunzioni e tutta una serie di controllo che fanno di chi governa la una persona con una limitatissima possibilità di movimento, quasi un’entità ingessata.

E sono convinto che questo è ciò che questa amministrazione si merita, per come ha governato la cosa pubblica. Ma le amministrazioni che verranno dopo di questa, quale peccato hanno fatto per scontare le stesse pene degli amministratori attuali?

Allora io vi dico che c’è un’uscita a questa situazione. A maggio prossimo si vota. Noi della minoranza siamo il 10. Se tre colleghi di questo consiglio, con un atto di generosità verso la città, decidessero di rassegnare con noi dimissioni contestuali, presto si andrebbe a votare. E la nuova amministrazione incolpevole avrebbe un percorso premiale per portare senza fatica la città fuori dal guado. Così è successo per Napoli, che ora si è rialzata e sta funzionando davvero bene. Questo è l’invito che rivolto a tutti voi, col cuore.

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